lunedì 26 dicembre 2011

Natale in ritardo

E Natale dov'è? E' già andato, passato, devo essermelo fatto sfuggire. Non l'ho visto nè sentito, è passato sornione, ha salutato a bassa voce, mi ha sfiorato ed è scappato. L'ho cercato ieri sull'asfalto, per quei pochi ma lunghi km inzuppati di pioggia e ostacolati dal vento. Non c'era. Era dal resto del mondo, tra luci, suoni, colori, cibo a sbafo e panettoni. Era a farsi osannare dal popolo, può farlo solo una volta all'anno del resto. Per me, che lo cercavo nelle mie impronte, non aveva tempo. L'ho chiamato, una, dieci, cento volte. Non sentiva. Sordo. Ci ho riprovato stamane. Ho provato a dirgli che c'ero anche io, chiusa nei miei passi, al suono dei miei battiti e nel fiume dei miei pensieri. Inaspettatamente mi ha risposto e mi ha tenuto compagnia per 17 lunghi km, duri e ostacolati dal solito vento contro che ormai mi fa da lepre e che non spira mai a favore. L'ho assalito con la grinta che non sentivo da giorni, l'ho violentemente preso e fatto mio, ho preteso che mi ascoltasse, che mi raccontasse, che mi facesse capire che c'era, il Natale, anche per me. L' ho trovato su in collina, tra gli alberi divelti, il fondo inzuppato dalla pioggia, sulle cime imbiancate, nel rumore dei miei piedi sull'asfalto. L'ho trovato e ne ho goduto; era solo mio, l'ho messo nel taschino come in genere il miele. Era lui a dovermi dare energia. Era solo mio, parlava solo con me, per il mondo era già passato, quel mondo che era impegnato a preparare il prossimo pranzo, ad azionare la prossima giostra, nuovogironuovacorsa. Era stanco del trambusto,il Natale, come me. Era nauseato dal cibo, come me. Era pieno di domande, come me. Era ansioso di correre, come me. Era silenzioso, come me. Scusate il ritardo, ma oggi è Natale anche per me.

martedì 22 novembre 2011

SerenaMente

Si, serena. In contrasto con l'aria grigia ed uggiosa di un consueto martedi di fine novembre, la mia mente si apre al giorno con una strana luce. Le piace il silenzio della casa sveglia per metà, il tiggì quasi muto per non disturbare, preparare la colazione, programmare la giornata o meglio immaginare come sarà. Mi sorprende tale calma interiore dopo l'ennesima notte trascorsa a parlare con i pensieri, ad elemosinare un'ora di sonno ininterrotta. E' il presagio ad un nuovo giorno, mi dico. A mezz'ora dal risveglio le gambe cominciano a scalpitare, a chiedere di uscire, come due cagnolini scodinzolanti fanno con un assonnato e pigro padrone. Fuori piove ma sono fiduciose che presto smetterà. Sorseggio tranquilla il mio esterofilo american coffee rielggendo una di quelle pagine di giornale che mi hanno lasciata incredula e senza parole in un fine settimana denso di spiacevoli avvenimenti, uno di quelli in cui ti rendi conto che il marcio è ovunque, più vicino di quanto pensi, e che non puoi ignorarlo. Un insistente beebeep mi ricorda che il bucato gradirebbe esser steso ad asciugare. Comincia ad albeggiare e senza pensarci vesto i panni di ogni mattina, li scelgo leggeri, T-shirt, k-way e calzonicini, voglio sentire la pioggia sulla pelle. SerenaMente muovo i primi passi, rilassati, leggeri, lo scricchiolio del ginocchio sinistro è l'unico elemento di disturbo. Esco con i suoi occhi negli occhi, quegli occhi che è cosi strano vedere aperti a quest'ora! Sento solo il fiato caldo, il rumore delle gocce di pioggia ed i passi sull'asfalto scivoloso. Eppure mi sembra di sentire tutto ciò che c'è da sentire. Batto un percorso cittadino, pensando che i balconi e qualche androne mi avrebbero fatto comodo in caso di temporale. Mi arresto a malincuore allo scadere dei 45', vorrei non sentire il fischio dell'arbitro, fine primo tempo, tutti a prendere un tè caldo direbbe qualcuno alla tv. Non mi aspetto di trovare un allenatore ad incitarmi, nè un massaggiatore ad alleviare le fatiche di questa prima frazione di gioco al rientro negli spogliatoi. Mi basta il suo abbraccio, un sorriso ed una doccia calda per riscendere in campo e andare in pressing, alto, asfissiante a sterminare l'avversario. Chiuderlo nella sua metà campo, senza lasciarlo venir fuori, almeno per questa ripresa, per questo giorno a cui voglio sorridere con le gambe, il cuore e la mente. ForteMente, VeraMente, CostanteMente, SinceraMente, SerenaMente.

sabato 19 novembre 2011

Un eloquente attimo di eterno

Quanta vita è passata dall'ultimo post. Quanta. Tanta. Migliaia di km nelle gambe, nei polmoni, sotto i piedi, nelle scarpe nuove che si fanno vecchie in un baleno. Quanti sogni infranti, traguardi sfiorati, delusioni incassate, dolci scoperte, amici persi e ritrovati. La prima maratona vinta per caso, il record personale sulla mezza distanza. I primi giorni senza forza motrice, quella che dalla testa va dritta alle gambe. Quanti libri iniziati e lasciati a metà. Pochi letti e stipati nel cassetto dell'anima. Quanti viaggi su e giù per l'Italia, passati a pensare, a volte a piangere, altre a sorridere senza un perchè. Quanta bella famiglia, quanta cara solitudine. Una solitudine che cerco troppo spesso, che sembra non mia eppure lo è. Quanta solitudine che mi fa schiva, sfuggente, che a giorni mi spegne lo sguardo ma che a volte mi accende il sorriso. Quanto lavoro, quanta passione messa lì senza un perchè. Quanti nuovi sguardi che mi sembra di conoscere da sempre, e quanti vecchi che mi pare di non riconoscere. Quanti puntini sospensivi, domande inevase, risposte inattese. Pochi giorni iniziati da fermo, tanti messi in moto dalla mia corsa in ogni dove. Corsa che non si preoccupa di tempo e spazio. Corsa che si crogiola nell'affanno e rallenta, corsa che si esalta per i momenti di forma e allora si infiamma di autentico ardore. Vorrei contare i pensieri, provare a srotolarli e rovesciarli su un pavimento di marmo bianco. Freddo, fermo ed immobile...che mi aiutasse a mettere ordine. Vorrei guardarmi dentro e vedere oltre la coltre di nebbia. Vorrei uscire, adesso, e urlare alla vita per chiederle dovecazzovai. Machicazzosei, chedirittohai. Chiederle da dove tira fuori certe novità, senza chiedere permesso. Chiederle perchè vuole sempre averla vinta. Chiederle perchè, nonsostante tutto, sia il mio unico grande amore. E dirle anche che quello che ne è stato di lei in questo lungo silenzio non è altro che un eloquente attimo di eterno. Trascorso correndo. Trascorso vivendo.

giovedì 28 luglio 2011

A me' m piac o bblues...

....e forse non solo quello. MI piace la vita, la musica, i viaggi, lo sport, i libri, gli amici, i colleghi, il lavoro. Mi piace cantare, suonare, cucinare, comprare regali, fare sorprese. Mi piace il mare, la collina, l'aria di montagna. Eppure, in certi giorni, mi pare di aprire gli occhi e non vedere nulla di tutto questo.
Stamane sveglia all'alba, caffè e colazione rapida..l'ultimo con il mio dolce marito in partenza. Pensieri di susseguono vorticosi a completare i sogni della notte. Nei programmi non c'è allenamento stamattina... ma non potevo lasciare che tutti quei "mi piace" restassero sepolti per un altro giorno sotto le ceneri di un bad mood che va avanti da troppo oramai. E allora via, giù per le scale , pronta ad aggredire i miei sentieri.
Il passo del primo km è lento e stanco ma si nutre dell'aria insolitamente fresca di questa autunnale fine di luglio. Il respiro si fa affannoso e i passi lo seguono a ritmo, il movimento si fa fluido nonostante le salite che non mi preoccupo di evitare. E in 24' sono andati i primi 5 km. Non male. Le sensazioni sono buone ma il solito muro mi aspetta al 7km...ci sbatto la testa e gli ultimi 4 giri durano una vita. Forse, inconsciamente, non mi andava di smettere di pensare... perchè la corsa è pensiero continuo, che prende a fluire seguendo la strada..ogni curva, ogni incrocio, i sassi , i saliscendi, i cani che abbaiano lungo la via. Rallento il passo e provo a non sentire la stanchezza, provo a ricordare ad ogni passo che.... che mi piace la vita, la musica, i viaggi, lo sport, i libri, gli amici, i colleghi, il lavoro. Mi piace cantare, suonare, cucinare, comprare regali, fare sorprese. Mi piace il mare, la collina, l'aria di montagna... e che tutto questo merita un mio sorriso, ogni mattina, ogni sera, ogni volta che mi accucciolo tra le sue braccia. La corsa è finita ma la giornata deve ancora iniziare...e allora vai, gabry: dalle 'nfaccia senza te fermà' !

domenica 24 luglio 2011

Pioggia e sole

Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone
Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano e tornano
E non la smettono mai....

Oggi va e viene la pioggia. Intermittente disturba la discesa dei raggi di sole verso terra. Costantemente rinfresca l'aria torrida di questi ultimi giorni. Eppure non è lei che mi ha trattenuta oggi. In genere mi piace lasciarmi bagnare, accarezzare e inumidire. respirare l'odore di terra inzuppata, sentire le caviglie schizzate dalle pozzanghere. Oggi no, almeno non ancora. Ma non chiedetemi perchè.

venerdì 22 luglio 2011

Today is a new day

Un oblio lungo mesi. Tanta corsa, tanta vita. Correndo ho vissuto 2 mesi e 11 giorni. Vivendo ho corso 980 km, occhio e croce...e garmin.Ho riscoperto la grandezza di avere una sorella maggiore a cui puoi anche non parlare per anni ma che sa ogni virgola dei tuoi pensieri. Ho apprezzato la genuinità del mio amore. Ho imparato ad ascoltare il mio corpo affaticato. Ho deciso di volermi più bene. E allora oggi torno. Torno alla vita raccontata ed esco dal silenzio. Sulle spalle un anno in più, uno importante, che merita di essere vissuto e che non ho il diritto di non condividere con chi mi ama...ma anche no!

mercoledì 11 maggio 2011

Di vecchi amici e scarpe nuove

Ore 6, un raggio di sole debole mi massaggia le palpebre. C’è qualcosa di diverso, non sento l’odore di casa, non sento il caldo abbraccio del mio amore di notte… pochi secondi per realizzare che sono in un altro dove, altra latitudine e diversa longitudine, poco più su, roma capitale… Mi aspetta una giornata lunga, quella di ieri non è stata da meno. Apro gli occhi, con la calma di chi ha il suo tempo davanti, senza fretta. Silenziosa mi appresto in cucina, il sole è alto, la casa è silenziosa eppure pregna della presenza dei miei Amici, i pochi veri, quelli a cui chiedi di prepararti il letto un’ora prima di arrivare e non ti chiedono comedoveeperchè. L’acqua del tè bolle, e con lei i miei pensieri …dolci come la marmellata che rubo in frigo. In pochi minuti il mio corpo si è sgranchito, srotolato, stiracchiato…. Basta questo per andare, avviare il rito della vestizione mattutina. SI va. C’è qualcosa di nuovo da provare … AIR ZOOM VOMERO 5+. Cool! Scarpe nuove, percorso nuovo, gioia nuova, rinnovata. I primi km sono infreddoliti e stanchi, le gambe non girano, sebbene le scarpe siano di una morbidezza disarmante. Il garmin è pigro, mi chiede quasi 700 mt prima di beccare i satelliti sparsi per lo spazio infinito. Giro in tondo per le stradine che ormai conosco bene, mi sento a casa anche qui. Sento una bella spinta, mi guardo le punte dei piedi, bianche e nuove di zecca, leggere, morbide. I talloni poggiano e saltano con impatto morbido. Buona scelta, gab. Mi crogiolo nei pensieri da runner incallita e sono già al 4 km, soffro la stanchezza, ci vuole qualcosa di nuovo, nuovi stimoli, cambio strada, Montesacro,Nomentana, corso Sempione, strade e stradine, saliscendi, ridiepiangi, acceleraerallenta. E sono 10. L’intestino pigro si fa sentire, stomaco duole, pausa acqua. Manca l’ultimo km … rifocillata riparto più agguerrita che mai, solo adesso le gambe prendono a girare,mi chiedono tempo, spazio, metri, allunghi, variazioni. Ma non c’è tempo. Sei già 10 min oltre la tabella di marcia, ingegnere dei miei stivali! Risalgo le scale con una strana malinconia, uno strano senso di privazione, come se avessi fatto un torto a qualcuno, rubato tempo, ferito, ostacolato, fatto male. Strana tristezza, sottile, che fa male silenziosa... alla prima rampa di scale è forte, ma poi si affievolisce magicamente alla seconda e poi alla terza fino a svanire quando da una striscia di porta lasciata aperta intravedo la scena viva di una casa in fermento, amici pronti ad uscire, per andare a dire al mondo che anche oggi ci sono, che regalerano a roma un altro dei loro giorni ricchi e pieni di vita, mikyhafattotardi come sempre, valeèquasipronta, giancahailcapellodasistemare…. D’un tratto mi sento viva: corsa, amici e buona colazione a fare da elisir di lunga vita, cocktail di sorriso ed energia. Oggi aggredirò il mondo e non sentirò la sofferenza di tacchi e tailleur…sarà come indossare le mie NIKE AIR ZOOM VOMERO 5+ all day long! Grazie ragazzi

domenica 1 maggio 2011

Benevento: bonum eventum

L'etimologia del nome di questa graziosa città campana rispetta il mio giorno. Nebbia, umido e pioggia in partenza che magicamente si dissolvono per regalarmi un arrivo riscaldato da un tiepido sole e dai bollenti incitamenti del pubblico.
Voci di corridoio annunciano un percorso tecnico e muscolare...voci di dentro mi preannunciano una gran fatica. E nessuno dei due pronostici poteva colpire meglio al segno.
Partenza in squadra, sette atleti e l'ottavo ci attende sul posto. Facce un po'scoraggiate dal tempaccio e cuori tenuti accesi dall'indomabile entusiasmo di ogni gara. Giunti sul posto il clima è rilassato, tranquillo, ordinato. Soliti riti e convenevoli, ritiropettorali, comestai, checifaiqui, nonstobene, vediamocomeva, civediamoallarrivo, mivadoacambiare. Un caffè gentilmente offerto, saluti al bar, scelta accurata delle scarpe, e prontivia per un breve riscaldamento. Ci voleva. Partenza puntualissima e silenziosa. Primo km da incubo...zigzag di podisti che vanno qui e lì con alto rischio di scivoloni, aiuole,marciapiedi, gomitate...da dimenticare. Ed io già in affanno nel tentativo di non staccare le mitiche donne de "il laghetto" ed il caro amico Carmine. Al primo beep del garmin penso che finalmente è finito e che ora, dal secondo in poi, si ragiona, ci si sistema nello spazio, ognuno si sceglie il suo pezzo di asfalto da battere. E mentre penso...il secondo km arriva, sì, ma in una salita spezzagambe, spezzafiato, spezzagabry!.Vedo teste ricce e bionde che si allontanano e sono in affanno. Cazzo, penso... di nuovo partenza sbagliata. Rallento notevolmente nella speranza di recuperare e che quella maledetta discesa arrivi presto. Stringo i denti, gli amici sono a vista d'occhio, pochi metri avanti, non li volgio perdere, ho bisogno di loro. Finita la scalata, riaffianco carmine e recupero... terzo, quarto e quinto km sotto i 4,20....mammasanta! Finito il primo giro eccola lì, di nuovo lei, la salita infame che neppure la magica caramella bomba mi aiuta ad aggredire. Gambe bruciano...è lui, il muro del glicogeno, ci sto sbattendo di nuovo la testa...ed ecco che non riesco a fare meglio di un pessimo 5',11''. Carmine e le donzelle mi hanno staccato di almeno 40''...livedoenonlivedo. Telavevodettogabry, partipiano, faicolazionedecente, nonstrafare, nonspingerestaitranquilla...telavevodetto, ma cosa? ora vediamo chi è più duro, se io o il maledetto muro. Accelero maledettamente e riprendo le teste che avevo perso, attacco mirato a due donne che mi stanno avanti, sprint, le supero e affianco carmine. Ho barbara e ornella a vista. Ci sono, al nono km spingo ancora, e tanto. UNa voce mi sussurra all'orecchio sinistro "va' chian...ca mo se saglie..stu cor o stamm purtann a mill" (rallenta, che ora si sale, il cuore lo stiamo portando a mille ndt :)). Saggio carmine...tutto vero...9km e 200 mt, lui va io scoppio. La salita dell'ultimo km mi costa 30'' ...penso di avere le allucinazioni quando mi sento chiamare da uno stand di volontari ed intravedo un caro amico/collega ...checazzocifaqui..boh!! SPingo, sì ma solo gli ultimi 100 mt con la forza che ancora mi resta. 46,37 real time. Arrivo col fiatone che non mi consente di parlare ma solo di abbracciare..ma certamente non mi impedisce di sorridere. NOn un gran tempo, ma sono talmente contenta che torno indietro a recuperare i compagni di squadra più lenti e li accompagno al traguardo. saluto stefano (l'amico fantasma che fantasma non era!), ritiro premio e muzzarell, sms a chi mi aveva detto di non spingere pur sapendo che l'avrei fatto :), mi godo la compagnia delle amiche "sangiovannesi", insomma godo dell'aria umida eppure cosi respirabile perchè intrisa di gioia. Un 21 posto che mi lascia comunque contenta... mi ha ribadito ancora una volta che le gare brevi vanno gestite ed io non lo so fare. Ma l'importante è tornare a casa sentendo di aver imparato qualcosa. E pure stavolta ci sono riuscita. Metto in tasca la discreta prestazione a 4,40/km, e corro ad abbracciare marito e famiglie per una allegra e meritata domenica.
Grazie ad ognuno di quegli sguardi, consigli e sorrisi che hanno fatto di oggi un giorno mio, un BONUM EVENTUM !

sabato 30 aprile 2011

Giornata uggiosa

Piove fuori, ininterrottamente, senza sosta. Quella pioggerellina leggera ma costante, insistente, petulante. Non accenna a smettere, ed io che malinconica la guardo rassegnata. In programma la spesa del fine settimana, un caffè con un'amica, i soliti 5-6 km di scarico pre-gara e qualche allungo..pazienza, non mi va di sfidarla. Vince lei ed io perdo. Pare che mi abbia rubato qualcosa, fatto male, falsato i programmi...ma poi, in fondo, neanche lei sa che grande regalo mi ha fatto. Mi ha regalato una giornata di pensieri tranquilli e meditazioni, ore a crogiolarsi e coccolarsi, una profumata torta al cioccolato , il bucato che avevo in programma da due giorni, una puntata della mia (unica e vecchia) fiction preferita, una scorsa a vecchie foto. aspettare domani, pensare a ieri. E' come se i pensieri avessero trovato il tempo e lo spazio per assestarsi nella mente confusa, trovare una collocazione, un posto tranquillo dove stare, un ordine. Un pit stop nel gran premio di ogni settimana, la corsa folle contro il tempo, i minuti, i secondi. Sosta ai box, e domani si riparte. Si riparte con una piccola sfida, la prima 10km dopo lo stop, una sfida che ho promesso di fare solo con me stessa e con l'adrenalina che salirà. Sarà dura tenerla a bada. Sarà una sfida umida della pioggia di oggi, e spero che odori di aria di bosco dopo il temporale. Una sfida che nelle gambe avrà la bella progressione di ieri, il primo km sotto i 4,30' dettato solo dalle gambe, la sensazione dei nodi ai muscoli che via via si sciolgono, stradafacendo. Con me i compagni, di squadra e non. Al petto la fascia, al polso il garmin, in testa il cappellino rosso, in tasca una caramella, nelle orecchie le parole del grillo, nel cuore gli occhi dolci del mio amore, in mente il ricordo di oggi e l'odore della pioggia. Negli occhi solo i miei occhi e l'immagine del traguardo. E fuori ancora piove.

giovedì 21 aprile 2011

Il ritorno

Bella, intensa, ventosa, allegra... la mezza di Napoli. Sveglia alle sei con l'emozione del primo giorno di scuola, colazione, minuziosi preparativi e via, si va. Guido piano e penso che forse non arriverò al traguardo, che mi mancano i lavori specifici, che devo prenderla come un allenamento... 5',30''/km, mi raccomando.
Nella già trafficata piazza Municipio il mio sguardo incrocia l'amico Antonio, Tonino meglio detto, che sorridente passeggia -zaino in spalla- verso il ritrovo. Che bello, uno sguardo amico. RIusciamo nell'impresa di trovare un parcheggio e baldanzosi ci incamminiamo verso quella che resta una delle più belle piazze di Italia. Incontriamo amici, sorrisi e facce note...c'è una strana fibrillazione, quell'entusiasmo che il sole accende e che tanto mi mancava. D'improvviso mi sento un leone! Manca poco alla partenza... mi aggrego alla fantastica combriccola femminile de "Il laghetto" che mi accompagnerà, "me paurosa!", in questa avventura. Inno alla corsa, inno all'Italia, palme al vento e via.... si parte.
I primi km volano, le gambe girano maledettamente bene nonostante la parte razionale di me (e di ornella:)) supportata dal garmin continuasse a gridarmi di rallentare. Via Caracciolo con il sole che si specchia sul mare... e che vuoi sentire fatica, c'è solo da godere. Il giro continua verso quelle strade in cui rivedo i miei giorni di esami, studio e corsi (ignegnere dei miei stivali!!). 900 mt di salita sotto la galleria laziale , al buio, GPS off, solo le urla dei podisti a farci compagnia. Il gruppo è ancora unito, Barbara "tira", Ornella, Mena ed io al seguito.... Siamo sui 4,40, non male. Piazzale Tecchio è a un passo, l'ingresso e il giro nella mostra ... fantastico. Il gioco di fontane, la musica classica, i tanti "grazie napoli" che sento gridare mi fanno commuovere. Sì, ho pianto. E le gambe ridevano, ancora nel pieno delle forze all' 8 km. Incrocio Tonino, il suo sguardo commosso come il mio. Passo qualche amico, sento pacche sulla spalla, voci di incoraggiamento, Pellegrino che mi attende in bici all'uscita della mostra (gli lancio i guantini che fa un ca,.. di caldo!) ci sono, non soffro, ma decido di rallentare. Ho paura di mollare. Barbara ci stacca di 30 mt ed è giusto cos'..lei che reduce dalla Milano City Marathon ha ancora le gambe bollenti. La lascio andare, preferisco misurarmi con la mia fatica, ricordare e ripensare alla sofferenza degli ultimi mesi, alla stanchezza che mi ha costretto a rallentare, alla voglia di riprendersi, ai risvegli senza forze ed a quelli da leone. Mi aspetto da questa gara solo un po' di slancio, sensazioni, nulla più. E mentre penso, le gambe rallentano, sotto la galleria incontro amici e colleghi (eh si!!) che mi incitano ad andare, sto andando bene...dicono. E' strano, vedo e sento tutto e tutti, incamero, assorbo...ma mi pare che tutto rimbalzi su una campana di vetro che mi avvolge. dentro ci sono solo io, e una marea di pensieri. Intanto lotto con il vento contro a via caracciolo, vado veloce, lo sento; il vento è contrario eppure pare mi spinga. Ma forse non è lui l'artefice. Siamo al 15 km e, quando provi a raccogliere le forze, uno strappo di 500 mt in decisa salita ti spezza il fiato...cacchio! Siamo a 5'00/km però.. va bene così. Sono ormai da sola, chi poco più avanti chi poco più dietro. Sola con me stessa, con il cuore che batte - fc perfette, niente sbalzi- con le gambe che spingono, l'immondizia che fingo di non vedere, la gente che ti guarda ammirata, gli incitamenti. Sola con la canzone che mi ha sempre accompagnato, stradafacendovedrai. Sola con il mio silenzio, con la speranza di trovare qualcuno che mi aspetta al traguardo, sola con l'amore per la corsa, l'amore-odio per questa maledetta città. Insomma, sola e contenta di esserlo. Manca poco , gabry. Ma cavolo, no...il mal di stomaco no! Siamo a 17, non puoi mollare. Rallento, di poco, meno di un minuto di passo sopra i 5'/km, e poi per magia tutto passa. Siamo a 18, cominicio a superare decine di runners allo stremo, la forza cresce, esplosiva. Machecosèchemifaandareavantiedirechenonèfinita...Guardo l'orologio, incredula...siamo 1h 35' e manca solo 1,5km...cazzo gabry...machehaicombinato! Ultimi passi, ultimi salti, ultime spinte, la gente che ti incita, il sole che scotta, la piazza fantastica.. e quello scatto, lo scatto finale che mi caratterizza e che mi viene proprio bene stavolta.Meglio che mai. Lo scatto verso me, verso quel mare che mi si apre davanti a far da sfondo agli abbracci che mi aspettano al di là del traguardo. E il mio urlo liberatorio a fare da colonna sonora. 1h,40', 46''... e il mio inaspettato personal best!
Grazie Napoli, grazie antonio, barbara, mena, ornella. Grazie francesco. Grazie al mio grillo. E grazie a me.

giovedì 24 marzo 2011

I 6 comuni...

Rompo il silenzio per gridare a gran voce di un grande evento. Corsa, allegria, tradizione...
il 5 giugno il Gruppo podistico del baianese organizza la consueta gara in "giro dei 6 comuni". Avviso a tutti gli amici podisti, vicini e lontani..... vi aspetto!!! E chissà, magari per quella data mi sarò anche ripresa i miei ritmi di un tempo... con i "polmoni che gonfiano le costole di un'aria di metallo. e ...i piedi si spaccano di collera ,martelli sul terreno!"

giovedì 17 marzo 2011

Shadow mode

E' da tanto che non scrivo. RIleggo i miei post e mi dico che non sono stata capace di trovare il mio tempo per attaccarne uno ad ogni giorno, ad ogni episodio, ad ogni pensiero lo meritasse.
In fondo però so che non è cosi. Non ho voluto.non ho voluto dare forma ai pensieri informi. sarebbe stato come violentarli. ma ci sono folks. sto correndo e sto vivendo.

martedì 1 marzo 2011

Fiume in piena

... una lotta contro me stessa per arginare l'irruenza dei pensieri che spingono contro le pareti dell'anima per venire fuori. sensazioni, umori, sorrisi degli ultimi giorni da trasformare in parole prima che vadano persi nell'oblio... Ora non ho tempo nè modo...ma due righe dovevo concedermele. perchè ci sono. in attesa della prossima corsa verso me

domenica 20 febbraio 2011

Pensieri slegati

E'da un paio di giorni che penso che non dovrei pensare ... semplicemente lasciare andare i giorni, le ore, i minuti, i secondi al loro ritmo. dovrei essere io a seguire loro, come ho fatto con le mie gambe stamattina. che bella sensazione, che begli gli amici .. che belli quei colori sgargianti che incontri lungo il percorso, colori ai quali pare si abbinino i loro sorrisi. ognuno con i usoi acciacchi, la voglia di migliorare, di dare di più, di battere il muro...o semplicemente la voglia di stare bene, godersi un po'di sole e tornare a casa più carichi di quando si è usciti.
Ultimamente sto imparando a convivere con la mia stanchezza, tanto ho capito che per ora lei è più forte. Non spingo nè forzo, la seguo e lei mi segue...come quando si giocava a guardie e ladri da bambini.
Stamattina mi mancava l'amichetta di sempre, quella che mi affianca in tanti allenamenti ultimamante e non solo in quelli... e ho pensato che è bello pensare che un giorno, quella strada nuova, che non conoscevi, la si potrà percorrere insieme. E perchè no, magari spingersi oltre.
I primi km a ritmo veramente lento mi hanno consentito di non rompere il fiato subito e di andare via tranquilla. percorso facile, lunghetto ma non troppo impegnativo. i compagni eccezionali l'hanno reso acora più sopportabile ed anche questa domenica si è tinta di colori. al 10km mi pareva di avere appena iniziato, le gambe scalciavano e lottavano con testa e garmin che dettavano un ritmo decisaemnte più lento.
Non c'è niente di più bello che arrivare ed avvertire la sensazione che potevi ancora andare ....
E non c'è niente di più brutto che tornare e vedere che il tuo GARMIN per un po' ha deciso di dare i numeri :(

mercoledì 16 febbraio 2011

Don't give up

...no, I won't. Barcollare sì, mollare no.
Innanzitutto, shame on me per avere disertato questo blog tanto a lungo. Ma non è stata pigrizia nè indolenza...è solo che avevo -e forse ho ancora- voglia di stare in silenzio.
Potrei sbrodolare qui sotto decine di rapporti di allenamenti, mappe, tempi, sensazioni di corsa... in fondo questo posto è nato per questo. Non lo faccio, però. Li tengo per me e per il mio grillo parlante. Li rileggo e cerco di scovare gli errori ma al contempo di rubar loro le sensazioni buone che ogni tanto ci sono state. Le gambe non girano, gente... Solo un paio di sedute sotto i 4,55 .. per il resto tanta stanchezza. Eppure è di quella stanchezza che a volte mi nutro per affrontare il giorno dopo. Stanchezza amica e nemica, mia vittima e carnefice, compagna fedele degli ultimi mesi...
Insomma, ci sono. Non ho ancora appeso le scarpette al chiodo... mi darò un obiettivo, una meta a cui puntare, una luna da guardare, una vetta da scalare. Una mezza, credo. Vedremo. Intanto con fatica mi trascino per questi altri scampoli di settimana lavorativa, mi sembra interminabile. Mi sembra una tortura, pare che mi rubi tempo mio, che mi tenga chiusa in quattro mura quando io vorrei uscire a urlare quello che ho dentro... perchè c'è tanto da urlare. la voglia di sentire i piedi "martelli sul terreno", di sentire il vento in faccia , voglia di leggere, scrivere, suonare, cantare, (ri)giocare a tennis, passeggiare con il mio amore in un giorno mite. la voglia di crescere, andare, tornare, viaggiare, partire. la voglia di allenarmi come un tempo, quando qualcuno mi massacrava con i 15*400 a 1,20. Ce la farò (?), ma adesso no...

mercoledì 2 febbraio 2011

Non mi piace...

... uscire ad allenarmi con i minuti contati. e il mal di stomaco. i cani che mi rincorrono e abbaiano isterici. salutare un altro runner senza essere ricambiata. avere caldo, puntualmente, dopo i primi 2 km. le gambe che bruciano già dopo 20 minuti. il fiato corto e il cuore che non sale. i lacci che si sciolgono. la sete. il cielo che minaccia pioggia. correre pensando a cosa devo fare dopo. le mani fredde. pensare a quale sarà il prossimo giro per tener conto dei km e non godermi i singoli passi. i clacson. la doccia di fretta.



...tutto il resto, mi piace!

venerdì 28 gennaio 2011

Se crescesse acqua dalla luna...

....stasera di certo mi sarei dissetata. Giornata dura, intensa... minuti cadenzati dallo squillo del telefono oggi insistente più che mai.
Sulla strada del ritorno, gli occhi si chiudono e la mente vaga. Gocce di pioggia si schiantano sul parabrezza, ma me ne accorgo solo quando oramai non vedo più nulla. Ho sonno. Voglia di riposare. Di staccare la spina. A passo lento salgo le scale di casa...mi sembra la muraglia cinese. Lo zaino, un macigno. Il cielo visto da dietro i vetri sembra più opaco... mi libero dei miei fardelli e mi soffermo a guardarlo. La sua serena immobilità mi pervade, e dopo pochi secondi le gambe prendono a scalpitare, i nervi a distendersi, il sangue a sciogliersi nelle vene infreddolite, lo stomaco a dare i primi segni della fame di sera. sto tornando a vivere. lotto con la me stessa che dovrebbefarequestoequellaltro ma vinco io.. e allora si va.
NOn sento il freddo, non ce n'è. Il paese prende a sfollarsi, il traffico a diradarsi. E'ora di cena, per chi non ha appuntamento con la luna come me. Forse anche per i satelliti che hanno deciso di non farsi vedere per i primi 15' di allenamento. Ma chissenefrega. Vado tranquilla, primi km in leggera discesa per aiutare le gambe ad ammorbidirsi. Penso a me, canto, ricordo, saluto, guardo le stelle, sento i passi. I minuti passano e i km scorrono. I satelliti invidiosi hanno deciso di non poter rinunciare a questo spettacolo e si uniscono a me dopo 3-4 km, metro più metro meno. Non so dove sto andando nè quale sarà il mio percorso stasera. So solo che le gambe un po' bruciano mentre gli occhi sorridono. Vado avanti a sensazione per 55 minuti e una decina di km ... pezzi di tempo e spazio solo miei, delle mie gambe e dei miei neuroni stanchi che, contro ogni legge della fisica, torno a casa più carichi che mai. E ho scoperto che pure la luna, quanto a regalare energia, non ci scherza mica...



Energia solare

Non potevo credere ai miei occhi che stentavano ad aprirsi stamane... un flebile raggio di sole entrava dalla finestra come sempre non perfettamente chiusa. Salto giù dal letto come un grillo e penso che...non c'è da pensare... ho le batterie cariche. stamattina si va. Spengo mente e telefoni vari, abbigliamento da mezzo freddo, quello ideale e via. Non ci sono per nessuno.

Buone sensazioni già dai primi km, mi sento come un bimbo che torna al mare dopo un duro anno di scuola, catechismo e pomeriggi chiusi dentro a fare i compiti. Ho voglia di mangiare la strada, di addentarla, morderla, divorarla. I satelliti sono un po'pigri, ma io non li aspetto e parto via come una furia. Primi due giri leggermente in salita, mi infilo in tutte le strade e stradine che si propongono alla mia vista. Penso che non voglio forzare, niente salite oggi... ma il pensiero in questi casi si contrappone all'azione... e allora su, dal 3 al 5 km sempre su, fiato corto. mi concentro sul passo, piccolo, ginocchia basse, testa avanti. e spingo. le gambe non rispondono come vorrei ma non mi arrendo. recupero con un 6 giro in parziale discesa e poi riprendo il ritmo. Non mi voglio fermare, mi sembra un'offesa a quella neve lassù che mi guarda dolcemente mentre io le lancio sguardi ammirati. Le gambe girano, siamo sotto casa e ancora girano.e allora le lasco girare dopo un po'di recupero. scatti piccoli e (mi illudo) esplosivi. Sento di non essere allenata e reattiva come vorrei, ma il cuore pompa, palpita, e torna il sorriso.torna lo stesso, torna nella speranza che presto ritroverò gli stimoli e il coraggio di andare.
E' un nuovo giorno, un giorno nuovo. Un giorno pieno di energia, energia cinetica che si trasforma in carica pura per poter iniziare la quotidiana lotta. Grazie alle mie gambe che girano, ai miei occhi che scrutano, ai miei polmoni che pompano, al cuore che batte a ritmo di passo. grazie alla neve, al freddo che si fa caldo, agli amici che ho salutato lungo il percorso. Grazie al grillo e grazie all'amico sole che stamane è uscito dal letargo. Ed io con lui.

giovedì 27 gennaio 2011

Indoor week

Giorni di autocostrizione, lavoro duro, nervi a fior di pelle. Giorni in cui ti pare che il tempo sia sempre troppo poco, che il freddo sia nemico imbattibile, che il buio sia sempre troppo lungo. Giorni in cui senti il bisogno di stare da solo, con te, i tuoi pensieri, i sogni le ansie. Giorni in cui vorresti metter su le scarpe e cominciare a volare lì fuori...eppure qualcosa te lo impedisce. che sia esogeno o endogeno, ti blocca le gambe sull'uscio e ti tiene dento. e tu guardi la luna da un angolo di vetro.. dentro il calore di casa, fuori il gelo ..ma quello amico. Al centro io, in un limbo di sensazioni che non so spiegare e che affido alla mia musica preferita che a tutto volume accompagna un po'di indoor training....


LUNEDI
...e la luna da dentro di MERCOLEDI
Allenante, abbastanza... ma la luna sulla pelle non ha prezzo!
MARTEDI? Mi vergogno di averlo sprecato a rimurginare su spiccioli di rabbia inutili...
Waiting for tomorrow and looking forward to seeing the sun shining...

martedì 25 gennaio 2011

strada facendo

io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi
insieme
con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che
non c'è
tra mille mattini freschi di biciclette
mille più tramonti dietro i fili del tram
ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me
io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho
perduto
ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi
andar via
e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore
larghe e vuote di un'estate di città
accanto alla mia ombra nuda di malinconia
io e le mie tante sere chiuse come chiudere un
ombrello
col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei
guai
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il
vento
e dentro a un senso di inutilità...
e fragile e violento mi son detto tu vedrai vedrai
vedrai
strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore, vedrai
io troppo piccolo tra tutta questa gente che c'è al
mondo
io che ho sognato sopra un treno che non è partito
mai
e ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna
per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
e giovane e violento mi son detto tu vedrai vedrai
vedrai
strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
anche tu un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore vedrai
e una canzone neanche questa potrà mai cambiar
la vita
ma che cos'è che ci fa andare avanti e dire che
non è finita
cos'è che ci spezza il cuore tra canzoni e amore
che ci fa cantare e amare sempre più
perché domani sia migliore, perché domani tu
strada facendo vedrai

sabato 22 gennaio 2011

garmin? no grazie

hai presente quei giorni in cui il buio di fuori ti si sbatte dentro? è in quei giorni che in te c'è una luce accecante che neppure immagini.... e io l'ho vista oggi.
Si rompe il ghiaccio con 70' di corsa libera.... niente orologi, niente allarmi ogni km, niente occhio al passo, niente tempo. per ritrovarmi e ritrovare i miei passi. per ritrovare gli stimoli. per ritrovare il mio sguardo riflesso sull'asfalto. guardo il polso ogni dieci secondi, ma niente... no info, no garmin. è pena alle prime 3 o 4 volte. è sorriso poi.
pioviggina per tutto il tempo.. ma neppure me ne accorgo. ringrazio la pioggerellina stile dublino per aver lavato via, senza troppo rumore, il grigiore che avevo dentro e per aver acceso un po' d'aria di festa. ... perchè in fondo, "ognuno ha il suo tamburo, un solo ritmo, un canto
della comune solitudine ..."


silenzio assordante

sono giorni che non passo di qui. sono giorni che non mi specchio nelle punte dei piedi che mangiano l'asfalto. sono giorni che mi parlo ma non parlo. dalla mia bocca esce un silenzio assordante.... ma che mi fa ingoiare fiumi di pensieri e parole. mi inondano l'esofago e riempiono lo stomaco, più di un pantagruelico banchetto. realtà ed immaginazione.
strana ed estranea indolenza... la sento dentro come una pinza dimenticata nelle viscere, la scaccio come una mosca appiccicosa che gira intorno. ....

poi domani è festa e sarà
poi domani è festa e sarà quel che sarà....

martedì 18 gennaio 2011

Per chi stesse in ansia....

...ecco la "toccata e fuga" di ieri :)

Fegato spappolato...

...eh si, le incazzature mattutine me lo fanno a pezzettini.
Oggi cicloergometro e visita medica per testare il mio motore... cicloergometro, no!!! Una cosa che...altro che ripetute, puoi anche morire su quell'attrezzo infernale.
Sono un po'ansiosa di vedere cosa dice il mio cuoricino oggi, in effetti negli ultimi tempi gira abbastanza, mi sa che ci vuole il tagliando!
Stamattina niente allenamenti in attesa della pedalata spaccacuore che mi attende, e allora... ripenso a ieri. 9 km rubati a un lunedì mattina di fuoco fanno sempre un bell'effetto...anche se sembrano pochi e ti lasciano l'amaro in bocca peggio di una dose di novalgina :)

lunedì 17 gennaio 2011

Buon giorno:mattino=buona settimana:lunedi mattina

Goodbye grey sky, Hello blue.
There's nothing can hold me
When I hold you.
Feels so right,
It can't be wrong.
running and running all week long.

Buon allenamento anche se troppo corto stamattina. Poco tempo e gambe stanche... ma vado ad energia solare quindi non me ne sono accorta ;)
Il garmin connect è in sciopero stasera... ve lo racconto domani.

Sleep tight!

domenica 16 gennaio 2011

Uicchend...

...come lo scrivo cosi lo leggo. perchè è stato vero, autentico, senza falsi suoni. un "uicchend" vero. Vero di me allo specchio, degli amici più cari, del nipotino, della Famiglia, del napoli che pareggia, delle corse a sensazione, del lavoro a sprazzi, delle colazioni rilassate, di una doccia lunga un'ora, delle lavatrici che mi rompo il cazzo, della spesa dal fruttivendolo ormai amico, della brace a casa mia, della passeggiata su in montagna, degli sforzi "controllati"...perchè domani si ricomincia. e ci vorrà energia, tanta. fisica e mentale.E poi di lei, della corsa intima, della corsa mia, della corsa che volevo fare al mio ritmo, seguendo il mio respiro, le mie gambe, il mio cuore, i miei passi e i miei battiti. della corsa che quell'energia me la inietta nelle vene...anche se apparentemente stanca, in fondo ricarica.


Sabato....





...domenica



... e (speriamo) lunedì!

venerdì 14 gennaio 2011

Strange week

Siamo all'epilogo di una settimana strana, piena di tutto e di niente. un susseguirsi di giorni tanto diversi eppure ugualmente vivi, di una vita che cambiava colore ad ogni quadrato del calendario. Era da tempo che non mi capitava di annegare nei miei pensieri come in questo periodo, pensieri dolci, amari, tristi e felici. Ho la sensazione che l'intimismo che la monotonia ha provato a sotterrare in questi mesi sta scalciando e vuole tornare a galla. E io...non aspetto altro. Sono poche le cose di me di cui vado fiera...e questa è una di quelle.
Il suono dei passi sull'asfalto muto ha accompagnato la seconda parte di questa settimana con una cadenza dalla ripetitività snervante, eppure sempre diversa. ad ogni chilometro suoni gravi si alternano ad acuti assordanti. e passo dopo passo segnano la colonna sonora dei miei giorni. Correre al mattino mi illumina. Mi rende viva. Mi fa affrontare il mondo con un sorriso diverso . Gran bell'allenamento giovedi, sotto un sole tiepido e primaverile che avrei voluto tirarne giù dal cielo un pezzetto da mettere in tasca. Il passo è veloce, sin dal primo giro le gambe volano. Forse sono assetate, il riposo ha questo effetto. Rigenerante da un lato, e pure dall'altro :) Non riesco a fermarle, mi sta stretto il solito percorso e vado a caccia di nuove deviazioni, sprazzi di novità che non ti allontanano dalla via maestra ma che a lei ti riconducono più saggia. Affamata di strada, guardo fuori dai miei occhi e i chilometri non si sentono, la stanchezza c'è ma non si vede... per ora. Primi 4 km e il cuore ha il freno, sotto i 155 bpm con un ritmo sui 5'/km di tutto rispetto.
Una discreta salita rompe il fiato eppure l'anima, ma reagisco, a tratti spingo come non credevo possibile, e il cuore ringrazia continuando a salire... e a scendere, su e giù, giù e su ...e neppure me ne accorgo. tocco i 181 bpm e non accadeva da tanto. escalation di ritmo fino al 9 km .. 4,24'/km. Una furia. Impazzita. Dovestailfreno. Sta qui, al 10km, quando le gambe cominciano a mollare, la testa pure, l'orologio è avanti, troppo avanti. sono in ritardo, la riunione, mi aspettano. In questi 52' il senso di una giornata... Ci sono, per tutti...ma lasciate che prenda la mia rincorsa. E poi, sì, ci sto...posso anche varcare il tornello di uscita alle 20,45. Col buio fuori e la luce dentro.


Poi, però.. c'è chi la luce prova a spegnerla e, purtroppo, qualche volta ci riesce.
Thanks God, it's friday. Mi aspetto tanto da questa giornata, ma il risveglio non è energico .. Il pensiero delle tante cose da fare mi impedisce di uscire a correre al mattino, mi imprigiono nei pensieri, da sola, mi ingabbio, come al solito. persevero nell'errore e dachicazzolovogliopoi. Ore 8,10 e sono già alla scrivania. Le prime mail della giornata spedite da iPhone alle 7. Osceno, lo so, non ditelo a nessuno. Mi aspettavo una giornata dura, ma non cosi. Tuttimivoglionotuttimicercano. Incredibile. Il mondo si è ricordato di me oggi, forse troppo. Colleziono discussioni, scontri, litigi, amarezze, telefonate, squilli, mail... 60 secondi senza interruzioni? non ci arrivo. aiuto. La dice lunga il pranzo consumato davanti al pc. da incubo. mollo prima del previsto, ovviamente. è la mente che cede. mi hanno attaccato e sono caduta. bandiera bianca. vado a casa, voglio il mio silenzio. non mi cercate, non ci sono per nessuno. Sì, oggi faccio l'impiegato. Solo 9 ore (senza pausa :)). Guardo le strade fuori dal finestrino, sono buie, tristi e scure... ma mi dico che non voglio lasciare questa giornata morire cosi, o forse sono io che non voglio morire con lei. casa, relax, preparo la cena con una minuziosità da grande occasione, a ritmo lento, da musica new age. E'uno dei modi che ho per far sentire alla persona che amo che il mio tempo è tutto per lui, il tempo che sento mio e quello che ho bisogno di condividere. Ho bisogno di scrivere sulla sua lavagna che sono passata di qui, che a casa c'è qualcuno che lo aspetta, con ansia silenziosa e troppo spesso non manifesta. Sono passate le 20 ormai...questo è il brutto dell'inverno...mi sembra notte fonda lì fuori. Ho le scarpette ancora nello zaino, mi aspettano pazienti, per la nostra quotidiana passeggiata mano nella mano (anzi...piedi nei piedi!). Però mi sono saziata di solitudine in queste due ore di pace, come quando lasci la tavola dopo un pranzo che ti riempie senza gonfiarti. Cerco visi amici a cui trasmettere questo senso di pace, le scarpette non me ne vorranno se stasera usciamo in compagnia... e allora SPINNING! salite e discese immaginarie... perchè sì, è di immaginare che ho bisogno stasera. E fanculo a chi mi ha rovinato la giornata...resti pure illuso di averlo fatto.

mercoledì 12 gennaio 2011

Le voci di dentro

Stamane sveglia ore 6,30. Scatto felino giù da letto, occhi svegli come se non si fossero chiusi mai. mi aspetta una giornata frenetica, me ne accorgo dalla velocità con cui i pensieri mi frullano in testa in questi primi attimi di luce. Caffè in moka, e mentre viene su ... via alla prima lavatrice della giornata. Colazione con un orecchio al tg e la mente spostata di 10 minuti in avanti....pensa già alla prossima mossa. Colazione preparata per la dolce meta', solito appuntamento con la raccolta differenziata....oggi carta, cartone e rifiuti organici. Il tg5 crede che sia deficiente...mi ripete sempre le stesse cose mentre sgombro la mia migliore amica...la lavastoviglie :) Mi affanno a preparare in fretta la borsa da ingegnere e il mitico zaino da pseudoatleta. "Correrò stasera, direttamente dopo il lavoro", penso. Sono le 7,40 e mi pare di aver vissuto già mezza giornata. Strano uscire di casa senza preoccuparsi di fare rumore...stamane gli impegni hanno tirato presto giù dal letto anche il maritino. Buonagiornataamorecisentiamo...è tardi! Il tragitto in macchina è uno dei momenti più miei ormai. Ideale per canzoni,pensieri e telefonate. Arrivo in ufficio... ha inizio la giornata (?!)...concentrata e senza fiato fino a pranzo, pausalampo, scontrofrontale con uno dei boss, poi via, di nuovo in macchina, traffico di fuorigrotta, che bello. Riunione che sa di portogallo. Caffè (anzi camomilla!!) con la mia amichetta... in quello stesso bar in cui ho bevuto gran parte dei caffe' dei miei anni più belli. e non è finita. di nuovo a lavoro. Guardo l'orologio, le lancette hanno già oltrepassato il mezzo quadrante ma.. ce la posso ancora fare, penso. Ho i minuti contati. Tornerò a casa, passaggio lampo al super, cazzomancaildentifricio!, cucina, avviolacena, stendoipanni, mitrasformoinunraggiomissileconcircuitidimillevalvole ...e giù di corsa. Ma mi sono già stancata, al solo pensare! I neuroni protestano, le gambe rallentano. Le voci di dentro urlano. E pure quelle di fuori, quelle delle persone che ormai mi capiscono al volo. Stop, slow down..... Al rumore della chiave nella toppa segue una ventata di calore, quel calore di casa che a volte soffoca ma spesso ossigena. Voglia di casa, musica, cucina, relax. Voglia di aspettare. Di una doccia che duri più di 3 minuti. Forse è solo voglia di allenare mente e anima..perchè senza di loro ... neanche se sei Eddy Merckx!!!

Grrrr!!

Che rabbia.. sentire i pensieri e le parole pulsare dentro e non avere il tempo di buttarle giù.

martedì 11 gennaio 2011

Medio?

Ebbene sì, anche una runner scombinata come me prova a razionalizzare i suoi allenamenti. Oggi avrei avuto in in programma i primi dieci km di medio, seri, dopo questo mese di allenamenti poco brillanti. Il dolore all'anca è forte e la decisione di sfidarlo non è facile. Prima di venir via dall'ufficio ho messo la seconda pelle sopra la prima, sempre più pallida.. sono pronta per andare qualora la parte coraggiosa di me dovesse uscire vincitrice dalla lotta dei pensieri. testa o croce? testa... proviamo, l'anca mi ringrazierà o si romperà :)



Il cuore stenta a salire, i primi giri sono duri. L'anca brucia il fiato è corto. comincio a pensare che forse dovrei fermarmi, rallentare. Ma con uno scatto felino le gambe accelerano e piantano i pensieri, gli fanno ingoiare polvere.

Dal 6 giro in poi il cuore pompa bene, lo sento saltare in petto oltre i 163 bpm. Al decimo quasi gli dispiace rallentare, benzina ce n'è ma tempo purtroppo no. Rientro a casa strasudata e contenta. E l'anca ringrazia.

Inizio settimana

La cronoscalata ha avuto il suo bel seguito. E'Lunedì e l'irrigidimento è totale, le sensazioni spiacevoli...psicologiche più che fisiche. sebbene il mio grillo parlante (eheh ce l'ho solo io il grillo che parla via mail ed sms!) mi svilisca il pessimismo, la giornata non è delle migliori. dura e lunga a lavoro. non resisto con questa sensazione di infermità degli arti inferiori .... sai che ci vuole secondo me? una corsetta rigenerante.... o come dicono i professionisti del settore 40' CLR .)



L'aria e' sorprendentemente tiepida ed io ho troppo coperta come al solito. Senza la minima possibilità di obiezione, sono catapultata dalle gambe incazzate giù per la discesa... implorano pietà, poveracce! Pare che non sappiano che alla discesa segue sempre la (ri)salita...Ma fa nulla, salirò!

I postumi della cronoscalata

E' da ieri che lotto con un dolore sordo alla base delle anche. Alzarsi da una sedia mi fa più male del mignolino contro il letto di notte! I quattro salti di ieri sera hanno contribuito a scaricare il senso di gonfiore che l'acido lattico mi provoca alle gambe dopo uno sforzo intenso. Ma questo insistente fastidio permane, anzi si fa sentire amplificato ora che è rimasto solo. Speriamo passi presto... intanto mi (s)consolo con un'altra giornata mi lavoro matto e disperato aspettando il crepuscolo a cui ho deciso di riservare gli allenamenti, anca permettendo. Nulla a che vedere con l'alba, per carità!!, ma una "partenza a freddo" stamattina non mi avrebbe certamente aiutata...

domenica 9 gennaio 2011

La bocca della verità

Domenica estiva, sveglia con la sveglia visto il tardo rientro di ieri sera (tra l'altro dopo una di quelle serate che ti lasciano dentro il sapore dell'autenticità).
Colazione da uccellino, manca poco meno di un'ora alla partenza. Ansiosa di incontrare gli amici quanto preoccupata per il duro allenamento che ci aspetta...inutile pensarci, esco sorridente alla scoperta di cosa mi riserverà questa, altrettanto ridente, domenica di falso inverno.
Puntuali all'appuntamento una ventina di podisti, ognuno con in mente il suo ritmo. Nelle tasche ieri e negli occhi oggi e domani. Chi è più stanco, chi meno. Chi ha voglia di ridere, chi di tacere. Chi prende quest'uscita con lo spirito competitivo di sempre, chi -come me- con un po' di paura che il breve warm up ha contribuito a tenere un po' a bada.
.
Tranquilla attesa per i ritardatari all'insegna dei classici convenevoli, bacetti, ciaocomeva, daquantononcisivede, mipesanolegambe, mammachegiornata, vistochemazziatailnapoligiovedi, oggichesimangia, stasalitaetostaassai...fino a che, senza un vero sparo, si parte per la scalata.
Le mie gambe sono gonfie e pesanti, forse avrei dovuto forzare meno ieri ed evitare di vivere un sabato di 20 ore no-stop. Ad ogni modo, ora non mi tiro indietro e, con la preoccupazione intimamente nascosta sotto la maglietta arancio very cool, comincio a salire con cautela.
Il primo km è abbastanza liscio, ritmo molto tranquillo ed ancora si riesce a scambiare qualche chiacchiera. E' già qui che si comincia ad apprezzare il diverso stato di forma di ognuno di noi ma, in fondo, è per questo che adoro questo sport...è libertà pura, libertà di andare solo con le tue gambe, il tuo cuore, il tuo fiato, la tua sana (o meno sana) ostinazione.
Già al secondo km l'aumento di quota è significativo...77m con un strappo che, ahimè, mi spezza il fiato...e fu l'inizio della fine. Il cuore è salito di già, non riesco a spingere e le gambe bruciano. Ho il fiatone, cazzolosapevo.... l'altimetria è poco clemente e tratti per poter recuperare un po' sono un sogno lontano. Gli amici vanno, cominciano a staccarmi ma li tengo a vista. Ed è questa vista che mi dona tranquillità. La sofferenza non mi impedisce di rimanere stupita dello spendido panorama che segna il mio profilo sinistro. Al di là della mia linea esile, un cielo azzurro lascia vedere l'indescrivibile. Ed e' questa la mia acqua, il mio ristoro. La sofferenza si fa speranza e consapevolezza di non esserci su quelle gambe ardenti. Ma sono serena. Comincio a vedere i tanti amici colorati allontanarsi da me. Ho perso colei che era partita con me, e quelli che mi hanno accompagnato fino a qui prendono a tenere un ritmo che non è il mio. Ed è giusto che sia cosi. Tra il 3 ed il 4km uno stacco di oltre 40m di quota mi stronca. Mollo. Per la prima volta decido di andare al passo, alternare falcata e camminata svelta. Non riesco a respirare nè a recuperare. E'il cuore che batte come un tamburo e salta in petto. Eccola la crudele verità che solo una ripida salita può svelare senza pietà a chi, incauto, la sfida pur cosciente dei suoi limiti. Mi passano davanti due amici che, incoraggianti, mi dicono di non forzare e seguire il mio ritmo. E' tosta, mi dicono. Ed io annuisco. La serenità comincia a lasciare il posto alla rabbia, la rabbia contro quella me stessa che fa finta di ignorare i propri errori, ed in essi persevera caparbiamente. Solo ora mi riconosco. Solo ora mi vedo come allo specchio, come l'ipercriticismo che è solo e soltanto mio. Siamo al 5 km e le cose prendono a migliorare un pochino. Acciuffo una maglietta rossa che passeggia quasi sconosolata, e con lui su fino all'8 km, in una corsetta lenta alternata a pochi passi che un po'mi snerva, un po'mi incoraggia. Vedo la vetta. Dietro di me, solo pochi altri. Davanti gli altri che baldanzosi (oddio, non proprio :)) cominciano la discesa. Senza fermarmi ...inversione ad U e via verso la valle. I km percorsi sono 7,80... i pensieri messi in tasca 7,800.000. Il panorama ora è alla mia destra, fermo immobile. Mi sono miracolosamente ripresa alla vista di tutte quelle gambe, delle coppie di occhi sorridenti, delle mani che mi si tendono. I commenti degli amici, hofreddo, noncelafacciopiù, nontipreoccupareeradura, madonnahomessolaquinta, iononmisonomaifermata, iocelhofatta, nonhopresoiltempo, chimanca, noncifermiamo, attentialladiscesa, hanno aperto le autostrade della mente e ora non ho tempo per pensare alle bastarde gambe che mi fanno male. Ovviamente la discesa è più tranquilla, la faccio chiacchierando, ogni tanto accelero, cazzononportoilbustoavanti, spesso guardo giù.... Una lepre in bicicletta mi fa compagnia e mi dà tanti consigli, quelli che lui scherzosamente chiama "constatazioni amichevoli". Lui è uno che di esperienza ne ha da vendere, io una che ha solo da imparare... e dunque il connubio funziona. Perfettamente, fino a valle. Eccoci tutti qui, chi scappa e corre via ad onorare gli impegni familiari lasciati dormire dolcemente nelle case calde, chi si crogiola nelle chiacchiere di fine corsa, chi prosegue imperterrito. E' come se sentissi tutti i cuori battere, percepisco il silenzio sotto le voci. Cerco di autoconsolare la parte di me che ha un po'fallito la scalata rubando a loro un po'di serenità. La famosa via dei tre castagni mi ha sorpreso; ho fatto conoscenza con un impervio sentiero che ha messo a nudo carenze e debolezze ma che non ha potuto nulla contro la serenità che tante voci amiche mi hanno infuso. Era davide contro golia. E la prossima volta potrò guardarla negli occhi un po'più forte. L'esperienza mi accompagnerà quando gli altri saliranno più veloci. Soffrirò..forse meno, forse più ... ma la scalerò nel ricordo della sensazione di benessere che si prova una volta giunti a valle. E se mollerò anche solo un metro più su avrò vinto la mia gara.

E mentre mi estraneo in questo nugolo di pensieri, il gruppo si è sfoltito e siamo rimasti in pochi.. si chiacchiera, si ride si parla dituttounpo. Il paese ormai è sveglio, senti qualche macchina, ti squilla il cellulare e pensi che forse è ora di aggredire questa domenica piena di vita. Salutiebaci e mi rimetto in moto verso casa... pianopiano dolcedolce....

.....ansiosa di rovesciare sul tavolo tutti i pensieri che ho messo in tasca sulla via, sapendo che lì c'è qualcuno che li saprà ascoltare. Dopo averli vomitati tutti mi tuffo sotto una doccia calda che non lava via nulla, piuttosto incolla sulla pelle ogni attimo.
Le gambe sono affaticate ma il sole fuori chiama, di chiudersi in casa nonseneparlaproprio.... Devo loro una bella ripresa, e voglio dividere con l'altra parte di me questo sole a metà.
Passeggiando lentamente, tengo la sua mano. Compro il pane e mi godo il suo odore. Lasciamo che il passo ci guidi... per gli ultimi (quasi 4 km) di furto autorizzato...

Ho rubato a quest'oggi ma non chiamatemi ladra...ne esco più viva di ieri e più pronta a vivere domani.

sabato 8 gennaio 2011

Cappuccetto rosso

Il richiamo del bosco era troppo forte per poter andare ad allenarsi sulle solite salite cittadine, nonostante il sapore comunque bucolico dei miei dove.
Dopo i primi passi prendo con piacere a constatare che, effettivamente, gli elettrodi del mio cardio erano decisamente disidratati :) e oggi fanno molto bene il loro mestiere. Parto veloce, come se al posto del cappuccetto rosso (che veramente è rosa :)) avessi un pannello solare!
Al 3km sento ancora le gambe dure, sono al bivio tra il grigio asfalto e quella strada che porta nel bosco, ovviamente non c'è storia...oggi si va. E cominciano i 2 km di trail running che non facevo da un po'. Manto pesante e sento le gambe bruciare...altro che squat ;) Mi pento amaramente di aver portato il telefono con me (c'era un motivo)... costretta a un paio di soste da uno squillo che mai era quello che aspettavo, comincio ad imprecare silenziosamente e in aramaico. Il cuore scende ma poi risale che è una bellezza. Tutto liscio fino all'8 km dove arriva la crisi...cuore a meno di 170bpm e fiatone impressionante che neppure un fumatore da 2 pacchetti di malboro rosse al giorno :(. 500-600 mt di pura sofferenza per poi riprendersi al 9 km e non aver voglia di fermarsi neppure quando, scoccato l'11km, intravedo la scintillante mito rossa del mio adorato che è venuto a recuperare il suo cappuccetto rosso nei boschi della bassa irpinia :)

Mi concedo un po'di streching in sua compagnia..unica nota stonata il fumo della sua sigaretta e il mio abbigliamento invernale...oggi un pantaloncino ci sarebbe stato proprio bene! Me ne vado via (discretamente) contenta di questo allenamento "a sensazione" chiuso a poco meno di 5'/km... Stampata nel cervello l'immagine dei raggi di sole che trafiggono il cielo attraverso le chiome di alberi ridenti, e negli occhi riflesso il loro rimbalzo sulle foglie gialle cadute ormai da un pezzo.... perchè in fondo è pur sempre ancora inverno, sebbene oggi mi sia pure abbronzata!

venerdì 7 gennaio 2011

Dieci e non più dieci

Eh si, dopo la sgambettata di ieri un po'di sano scarico era quello che ci voleva. Al solito, dopo la mia sessione di lavoro mattutina infilo le mitiche LUNARGLIDE, un colpo di telefono alle gambe per vedere se rispondono, un'occhiata al cielo fantasticamente primaverile e via...
I primi 2 km da incubo, trascorsi con le gambe più o meno così
Tra l'altro, mi sorprende il beep inaspettato del mio GARMIN che mi dice fiero "rilevata fascia cardio"...ma come?? Se sto già soffrendo da un'eternità!! Bene, indagando un po' in giro credo che il problema sia dovuto alla mia dimenticanza di inumidire gli elettrodi della fascia
Scordiamoci quindi i picchi di 200 bpm e oltre che vedo sul mio bel grafichetto...gli ingegneri li chiamano outliers :)
L'allenamento di ieri era ancora tutto intrappolato nelle mie fibre per cui mi dico che forse è bene andare per un terzo giro facile...scelgo una leggera discesa e chiudo con un discreto 4,55.
Si comincia a ragionare adesso, gambe un po' più sciolte e clima tropicale mi permettono di continuare a girare a ritmi rigeneranti. Il cuore si è assestato e la mente pure. Gli occhi mi cadono negli occhi di un omino che corre le mie stesse strade a ritmo decisamente più pacato. Ha lo sguardo triste e il volto pallido. Ogni tanto lancia un fischio, come se volesse far sentire a qualcuno la sua presenza, come se volesse scacciare la solitudine che sprizza da quegli occhi stanchi. Dopo un paio di km a spremermi le meningi per trovare il senso di quella strana corsa ecco spuntare lontano un tenerissimo cucciolone bianco che ricorda Belle... anche se il padrone poco aveva di Sebastien :)
Allenamento sereno e rigenerante...senza strafare. 10 km e non più di 10 :)...

Finalmente un po'di ritmo!

Senza esitazione stamattina. Colazione rilassata, caffè con la mia nuova moka cristal very fashion (grazie befana mammina)...

....e poi giù per boschi e valli :).
Voglia di andare stamattina, sono stanca di sentirmi stanca. Mi chiedo dove sia finita la gazzella che volava a 4,30'/km fino a meno di un mese fa... Come quando sei nervoso e non vuoi sentire ragioni, vai vai senza pensare a nulla. I satelliti ancora dormono, un minutino per individuarli tutti e finalmente mi lascio seguire dal fedelissimo GPS...come se un elicottero mi accompagnasse per tutto il percorso monitorandomi a distanza. Non sento nulla se non il ritmo del mio respiro e il rumore dei miei passi. I primi 2 km ancora con quella sensazione di gambe di legno, sarà la pendenza...mi dico. A dispetto dei tempi da bradipo, le sensazioni mi lasciano ben sperare per il resto dell'allenamento. Una bella, lieve, discesa seguita da un po'di piano è quello che ci vuole per sciogliere i muscoli intrecciati...allora via per un terzo e quarto km a ritmi ragionevoli, orgogliosamente chiusi a 4,53 e 4,25 rispettivamente. Il 5 mi vede risalire, di tempo e di quota, le gambe girano e mi sento di nuovo io. Finalmente. Il 6 e 7 km sono quelli che mi portano giù, dove so che incontrerò gli amici podisti. Sono ansiosa di incrociare i loro sguardi e sentire i commenti di incitazione, scherzosi e sinceri. Ed eccoli lì, puntuali... alla fine di un tratto di 3 km su manto sterrato, per niente clemente con le mie gambine potentemente esili. I loro occhi mi rimettono il sorriso. Breve sosta per augurarsi "Buona befana", Cathy, Giuseppe, Carmine policeman e Johnny il poeta...loro come me hanno preferito marinare la gara. siamo quasi al 10km...e "mannaggia alla maestra" che da piccola non mi ha insegnato ad allacciarmi le scarpe come si deve..approfitto per rifarmi il classico doppio nodo. Ma "poi c'è, c'è che tanto benzina ce n'è"... ce n'è per altri 3 km sciolti, lenti, di rigenerazione, intorno ai 5,10'/km. Mi concedo un sorso d'acqua e un passaggio in macchina verso casa. Quasi quasi me ne pento. 13 km e qualche metro spicciolo ma avevo voglia, tanta voglia, di andare, andare, andare, ancora.

Allenamenti come questi mi fanno apprezzare la difficoltà dei percorsi su cui mi alleno quotidianamente....pieni di saliscendi e per niente banali. Mi fanno anche pensare che senza quegli sguardi amici non sarebbe stata la stessa, bella mattinata. Mi fanno apprezzare le mie amichette e la loro eccellente ammortizzazione che non cambierei per niente al mondo.

giovedì 6 gennaio 2011

L'avevo detto io...

... che avevo un conto in sospeso con le gambe smaniose. E succede il miracolo stamattina... ma un MIRACOLO non un miracolo... da cento punti mica da cinquanta!! Il mio dolce maritino si convince (ha un po'di fuso orario biologico) ad abbracciare l'aria umida di questa uggiosa mattinata e di andare a fare la sua corsetta ... e cosa vuoi di più dalla vita? Il LUCANO non mi piace! Adoro correre con lui, anche se con quel maledetto MP3 a tutto volume non mi ca..a neanche un briciolo :) Ne approfitto per allungarmi un po'...ho una vocina (che merita un lungo post ad-hoc) nella mente che mi dice sempre "non dimenticare gli allunghi"...e ok, obbedisco!

Ne vengono fuori 15*100mt con ritmo oscillante tra 3,39'/km e 4,39'/km.
C'è sempre la pendenza da considerare ma, ahimè, resta vero che i 100mt in 20-21'' sono - per ora - sbiadito ricordo... Fa nulla, l'importante è rimettersi in moto.
Grazie amore per la bella compagnia... e grazie al grande CARMINE che ti ha accompagnato per un po' mentre io zompettavo a destra e a manca.

Pillole di oziosi pensieri...

Mi verrebbe da fare il mio solito elenco, quella magica lista che un giorno sì e l'altro pure coraggiosamente prova a confezionare i miei pensieri in una manciata di "punto e a capo". C'è tuttavia un nonsocchè (con due c e l'accento sulla e) che rende quest'oggi troppo scivoloso, evanescente, impossibile da intrappolare in poche righe. E'come se i pensieri sfuggissero alle mani, alla testa, alla voce. Vagano disordinati per casa, sbattono contro i muri e rimabalzano contro i vetri appannati per poi tornare in me e nascondersi nelle gambe impigrite aspettando domani. Ormai vivono di aria aperta, naso gelido, fiato corto e cappellino rosa. Stentano a materializzarsi senza l'ora d'aria. Non me ne vogliano.... il guerriero oggi doveva riposare davvero.

mercoledì 5 gennaio 2011

In un ufficio di polizia giudiziaria...

...oggi ho letto questa frase
«Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui.» Ezra Pound.
E'incredibile come le cose ti si presentino dinanzi agli occhi nei luoghi e nei momenti in cui meno te l'aspetti. E' da ore che non riesco a smettere di pensare a quanta verità si nasconda in così poche parole. Grazie all'omino (simpaticissimo!!) che nel digitare il testo di un verbale con un solo ditino che volava sulla preistorica tastiera mi ha regalato il tempo di fissare lo sguardo su quella bella foto in bianco e nero...

Il riposo del guerriero

Credo di aver dimenticato il senso profondo dell'essere in ferie... "questa è malattia mentale e non esiste cura!". Lavoro, lavoro, lavoro... se le mail si pagassero sarei in banca rotta ormai da tempo. Notavo che la "A" della mia tastiera ha un bel fossetto al centro con tanto di carattere sbiadito...mmh, questa è soddisfazione! Dopo una fantastica avventura nei meandri di quel capolavoro architettonico del centro direzionale, i cui sotterranei ricordano i più tetri film di mafia americana, un sano quarto d'ora di shopping al vulcano - quello buono - rientro a casa infreddolita, nauseata dalla folla dei saldi e dalla fiumana che assaliva i fast food...e con almeno 20 mail da leggere. Tisana a tutta birra (aahahah), merendina, e via per un altro pomeriggio di duro lavoro (e sono sempre in ferie). Mi manca qualcosa per coronare cotanto indaffararsi... si, si, ...ci vuole un po' di riposo. Giacca nuova, regalo di natale della mia socia!, in tinta con le LUNAR TRAINER americane. Fascia e gps. C'è proprio tutto....andiamo a riposar!



9 km di belle sensazioni, come quando finalmente ricevi il regalo che aspettavi da tanto. I primi 500 metri sono passati a pensare che il tempo a chiedersi "se uscire o no" è sempre tempo sprecato!. Stasera non mi va il solito giro, e nemmeno di pensare a quale sarà il percorso di questa fredda tarda serata. Spengo il cervello e accendo le gambe e su via per un primo km ( e mezzo!) in discreta salita che spezza il fiato. Poi dx e sx, su e giù senza che neanche me ne accorga. Mi impongo solo la chiusura facile per evitare di avere gambe troppo stanche domani... poca pendenza e buona spinta mi accompagnano fino a casa. La casa dove entro sempre più carica di vita km dopo km.

martedì 4 gennaio 2011

Cuore caldo

Vento freddo e sibilante lì fuori, e il termometro segna 4°. Reduce dall'influenza e timorosa per le mie gambe ancora mollicce medito a lungo se uscire oppure no... La tentazione di un tè bollente al calduccio è forte, sì, ma la voglia di sentirsi come un tortino al cioccolato lo è ancor di più... Perchè, sì, allenarsi al freddo e al gelo mi fa sentire come uno di quei divini tortini che fuori sono freddini ma all'affondare del cucchiaino ti ustionano le papille gustative tanto sono caldi :).
Anche il mio mitico 310XT deve essersi ibernato visto che decide di scioperare per tutto il primo km. Gambe dure e fiato corto, mamma che pena! Passa il primo giro, poi il secondo, il terzo ...cerco di evitare tratti di salita ma la geografia dei miei luoghi non è proprio clemente. Al 4 km il cuore è già su e le gambe prendono a seguirlo. Via tranquilla fino al 9km per un po'di saliscendi... poi mi concedo un km facile per poi chiudere in salita fin sotto la mia amata casetta. Prendete il cucchiaino... dopo un'oretta di lenta cottura il tortino è bello e pronto :) gelido fuori e bollente dentro!
Sperando che domani vada meglio mi tengo attaccata ai miei allenamenti facili ancora un po'....

lunedì 3 gennaio 2011

Cominciamo bene

Mi perdoni il Sig. 2011 se non l'ho salutato degnamente il primo giorno.... ma una malefica e subdola influenza mi ha costretta, me tapina!, al riposo forzato.
E'dura la ripresa quanto tanta la voglia. Guardo fuori...il sole. Saggio l'aria...mite. Interrogo le gambe...ready! Si va...
Sorprendentemente facili i primi km, spinti dall'astinenza e dall'adrenalina intrappolata per troppi giorni nei miei, già piccoli, neuroni. Percorso facile, gambe sciolte, abbigliamento stranamente indovinato. Facciamo 30'...ripresa facile. Ma no, va... 40'... Uh guarda chi c'è... l'amico professore a cui non puoi negare la compagnia per un giretto da 2,5km..il classico. Ed eccoci con altri 11km in saccoccia. Brindisi di buon anno alla fine con tanto di crampetti al polpaccio... e benvenuto 2011!

Happy new year

Benvenuto 2011, e benvenuta me.
Benvenuta alla nuova voglia di vivere, alla lista dei buoni propositi.
Benvenute alle mie corse, quelle che da ieri portano hanno qualcosa di diverso nella data...e nello spirito.
Benvenuto a questo blog che, stradafacendo, le racconterà e mi racconterà.
Correndovivendo.....