venerdì 28 gennaio 2011

Se crescesse acqua dalla luna...

....stasera di certo mi sarei dissetata. Giornata dura, intensa... minuti cadenzati dallo squillo del telefono oggi insistente più che mai.
Sulla strada del ritorno, gli occhi si chiudono e la mente vaga. Gocce di pioggia si schiantano sul parabrezza, ma me ne accorgo solo quando oramai non vedo più nulla. Ho sonno. Voglia di riposare. Di staccare la spina. A passo lento salgo le scale di casa...mi sembra la muraglia cinese. Lo zaino, un macigno. Il cielo visto da dietro i vetri sembra più opaco... mi libero dei miei fardelli e mi soffermo a guardarlo. La sua serena immobilità mi pervade, e dopo pochi secondi le gambe prendono a scalpitare, i nervi a distendersi, il sangue a sciogliersi nelle vene infreddolite, lo stomaco a dare i primi segni della fame di sera. sto tornando a vivere. lotto con la me stessa che dovrebbefarequestoequellaltro ma vinco io.. e allora si va.
NOn sento il freddo, non ce n'è. Il paese prende a sfollarsi, il traffico a diradarsi. E'ora di cena, per chi non ha appuntamento con la luna come me. Forse anche per i satelliti che hanno deciso di non farsi vedere per i primi 15' di allenamento. Ma chissenefrega. Vado tranquilla, primi km in leggera discesa per aiutare le gambe ad ammorbidirsi. Penso a me, canto, ricordo, saluto, guardo le stelle, sento i passi. I minuti passano e i km scorrono. I satelliti invidiosi hanno deciso di non poter rinunciare a questo spettacolo e si uniscono a me dopo 3-4 km, metro più metro meno. Non so dove sto andando nè quale sarà il mio percorso stasera. So solo che le gambe un po' bruciano mentre gli occhi sorridono. Vado avanti a sensazione per 55 minuti e una decina di km ... pezzi di tempo e spazio solo miei, delle mie gambe e dei miei neuroni stanchi che, contro ogni legge della fisica, torno a casa più carichi che mai. E ho scoperto che pure la luna, quanto a regalare energia, non ci scherza mica...



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