venerdì 28 gennaio 2011

Se crescesse acqua dalla luna...

....stasera di certo mi sarei dissetata. Giornata dura, intensa... minuti cadenzati dallo squillo del telefono oggi insistente più che mai.
Sulla strada del ritorno, gli occhi si chiudono e la mente vaga. Gocce di pioggia si schiantano sul parabrezza, ma me ne accorgo solo quando oramai non vedo più nulla. Ho sonno. Voglia di riposare. Di staccare la spina. A passo lento salgo le scale di casa...mi sembra la muraglia cinese. Lo zaino, un macigno. Il cielo visto da dietro i vetri sembra più opaco... mi libero dei miei fardelli e mi soffermo a guardarlo. La sua serena immobilità mi pervade, e dopo pochi secondi le gambe prendono a scalpitare, i nervi a distendersi, il sangue a sciogliersi nelle vene infreddolite, lo stomaco a dare i primi segni della fame di sera. sto tornando a vivere. lotto con la me stessa che dovrebbefarequestoequellaltro ma vinco io.. e allora si va.
NOn sento il freddo, non ce n'è. Il paese prende a sfollarsi, il traffico a diradarsi. E'ora di cena, per chi non ha appuntamento con la luna come me. Forse anche per i satelliti che hanno deciso di non farsi vedere per i primi 15' di allenamento. Ma chissenefrega. Vado tranquilla, primi km in leggera discesa per aiutare le gambe ad ammorbidirsi. Penso a me, canto, ricordo, saluto, guardo le stelle, sento i passi. I minuti passano e i km scorrono. I satelliti invidiosi hanno deciso di non poter rinunciare a questo spettacolo e si uniscono a me dopo 3-4 km, metro più metro meno. Non so dove sto andando nè quale sarà il mio percorso stasera. So solo che le gambe un po' bruciano mentre gli occhi sorridono. Vado avanti a sensazione per 55 minuti e una decina di km ... pezzi di tempo e spazio solo miei, delle mie gambe e dei miei neuroni stanchi che, contro ogni legge della fisica, torno a casa più carichi che mai. E ho scoperto che pure la luna, quanto a regalare energia, non ci scherza mica...



Energia solare

Non potevo credere ai miei occhi che stentavano ad aprirsi stamane... un flebile raggio di sole entrava dalla finestra come sempre non perfettamente chiusa. Salto giù dal letto come un grillo e penso che...non c'è da pensare... ho le batterie cariche. stamattina si va. Spengo mente e telefoni vari, abbigliamento da mezzo freddo, quello ideale e via. Non ci sono per nessuno.

Buone sensazioni già dai primi km, mi sento come un bimbo che torna al mare dopo un duro anno di scuola, catechismo e pomeriggi chiusi dentro a fare i compiti. Ho voglia di mangiare la strada, di addentarla, morderla, divorarla. I satelliti sono un po'pigri, ma io non li aspetto e parto via come una furia. Primi due giri leggermente in salita, mi infilo in tutte le strade e stradine che si propongono alla mia vista. Penso che non voglio forzare, niente salite oggi... ma il pensiero in questi casi si contrappone all'azione... e allora su, dal 3 al 5 km sempre su, fiato corto. mi concentro sul passo, piccolo, ginocchia basse, testa avanti. e spingo. le gambe non rispondono come vorrei ma non mi arrendo. recupero con un 6 giro in parziale discesa e poi riprendo il ritmo. Non mi voglio fermare, mi sembra un'offesa a quella neve lassù che mi guarda dolcemente mentre io le lancio sguardi ammirati. Le gambe girano, siamo sotto casa e ancora girano.e allora le lasco girare dopo un po'di recupero. scatti piccoli e (mi illudo) esplosivi. Sento di non essere allenata e reattiva come vorrei, ma il cuore pompa, palpita, e torna il sorriso.torna lo stesso, torna nella speranza che presto ritroverò gli stimoli e il coraggio di andare.
E' un nuovo giorno, un giorno nuovo. Un giorno pieno di energia, energia cinetica che si trasforma in carica pura per poter iniziare la quotidiana lotta. Grazie alle mie gambe che girano, ai miei occhi che scrutano, ai miei polmoni che pompano, al cuore che batte a ritmo di passo. grazie alla neve, al freddo che si fa caldo, agli amici che ho salutato lungo il percorso. Grazie al grillo e grazie all'amico sole che stamane è uscito dal letargo. Ed io con lui.

giovedì 27 gennaio 2011

Indoor week

Giorni di autocostrizione, lavoro duro, nervi a fior di pelle. Giorni in cui ti pare che il tempo sia sempre troppo poco, che il freddo sia nemico imbattibile, che il buio sia sempre troppo lungo. Giorni in cui senti il bisogno di stare da solo, con te, i tuoi pensieri, i sogni le ansie. Giorni in cui vorresti metter su le scarpe e cominciare a volare lì fuori...eppure qualcosa te lo impedisce. che sia esogeno o endogeno, ti blocca le gambe sull'uscio e ti tiene dento. e tu guardi la luna da un angolo di vetro.. dentro il calore di casa, fuori il gelo ..ma quello amico. Al centro io, in un limbo di sensazioni che non so spiegare e che affido alla mia musica preferita che a tutto volume accompagna un po'di indoor training....


LUNEDI
...e la luna da dentro di MERCOLEDI
Allenante, abbastanza... ma la luna sulla pelle non ha prezzo!
MARTEDI? Mi vergogno di averlo sprecato a rimurginare su spiccioli di rabbia inutili...
Waiting for tomorrow and looking forward to seeing the sun shining...

martedì 25 gennaio 2011

strada facendo

io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi
insieme
con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che
non c'è
tra mille mattini freschi di biciclette
mille più tramonti dietro i fili del tram
ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me
io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho
perduto
ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi
andar via
e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore
larghe e vuote di un'estate di città
accanto alla mia ombra nuda di malinconia
io e le mie tante sere chiuse come chiudere un
ombrello
col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei
guai
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il
vento
e dentro a un senso di inutilità...
e fragile e violento mi son detto tu vedrai vedrai
vedrai
strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore, vedrai
io troppo piccolo tra tutta questa gente che c'è al
mondo
io che ho sognato sopra un treno che non è partito
mai
e ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna
per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
e giovane e violento mi son detto tu vedrai vedrai
vedrai
strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
anche tu un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore vedrai
e una canzone neanche questa potrà mai cambiar
la vita
ma che cos'è che ci fa andare avanti e dire che
non è finita
cos'è che ci spezza il cuore tra canzoni e amore
che ci fa cantare e amare sempre più
perché domani sia migliore, perché domani tu
strada facendo vedrai

sabato 22 gennaio 2011

garmin? no grazie

hai presente quei giorni in cui il buio di fuori ti si sbatte dentro? è in quei giorni che in te c'è una luce accecante che neppure immagini.... e io l'ho vista oggi.
Si rompe il ghiaccio con 70' di corsa libera.... niente orologi, niente allarmi ogni km, niente occhio al passo, niente tempo. per ritrovarmi e ritrovare i miei passi. per ritrovare gli stimoli. per ritrovare il mio sguardo riflesso sull'asfalto. guardo il polso ogni dieci secondi, ma niente... no info, no garmin. è pena alle prime 3 o 4 volte. è sorriso poi.
pioviggina per tutto il tempo.. ma neppure me ne accorgo. ringrazio la pioggerellina stile dublino per aver lavato via, senza troppo rumore, il grigiore che avevo dentro e per aver acceso un po' d'aria di festa. ... perchè in fondo, "ognuno ha il suo tamburo, un solo ritmo, un canto
della comune solitudine ..."


silenzio assordante

sono giorni che non passo di qui. sono giorni che non mi specchio nelle punte dei piedi che mangiano l'asfalto. sono giorni che mi parlo ma non parlo. dalla mia bocca esce un silenzio assordante.... ma che mi fa ingoiare fiumi di pensieri e parole. mi inondano l'esofago e riempiono lo stomaco, più di un pantagruelico banchetto. realtà ed immaginazione.
strana ed estranea indolenza... la sento dentro come una pinza dimenticata nelle viscere, la scaccio come una mosca appiccicosa che gira intorno. ....

poi domani è festa e sarà
poi domani è festa e sarà quel che sarà....

martedì 18 gennaio 2011

Per chi stesse in ansia....

...ecco la "toccata e fuga" di ieri :)

Fegato spappolato...

...eh si, le incazzature mattutine me lo fanno a pezzettini.
Oggi cicloergometro e visita medica per testare il mio motore... cicloergometro, no!!! Una cosa che...altro che ripetute, puoi anche morire su quell'attrezzo infernale.
Sono un po'ansiosa di vedere cosa dice il mio cuoricino oggi, in effetti negli ultimi tempi gira abbastanza, mi sa che ci vuole il tagliando!
Stamattina niente allenamenti in attesa della pedalata spaccacuore che mi attende, e allora... ripenso a ieri. 9 km rubati a un lunedì mattina di fuoco fanno sempre un bell'effetto...anche se sembrano pochi e ti lasciano l'amaro in bocca peggio di una dose di novalgina :)

lunedì 17 gennaio 2011

Buon giorno:mattino=buona settimana:lunedi mattina

Goodbye grey sky, Hello blue.
There's nothing can hold me
When I hold you.
Feels so right,
It can't be wrong.
running and running all week long.

Buon allenamento anche se troppo corto stamattina. Poco tempo e gambe stanche... ma vado ad energia solare quindi non me ne sono accorta ;)
Il garmin connect è in sciopero stasera... ve lo racconto domani.

Sleep tight!

domenica 16 gennaio 2011

Uicchend...

...come lo scrivo cosi lo leggo. perchè è stato vero, autentico, senza falsi suoni. un "uicchend" vero. Vero di me allo specchio, degli amici più cari, del nipotino, della Famiglia, del napoli che pareggia, delle corse a sensazione, del lavoro a sprazzi, delle colazioni rilassate, di una doccia lunga un'ora, delle lavatrici che mi rompo il cazzo, della spesa dal fruttivendolo ormai amico, della brace a casa mia, della passeggiata su in montagna, degli sforzi "controllati"...perchè domani si ricomincia. e ci vorrà energia, tanta. fisica e mentale.E poi di lei, della corsa intima, della corsa mia, della corsa che volevo fare al mio ritmo, seguendo il mio respiro, le mie gambe, il mio cuore, i miei passi e i miei battiti. della corsa che quell'energia me la inietta nelle vene...anche se apparentemente stanca, in fondo ricarica.


Sabato....





...domenica



... e (speriamo) lunedì!

venerdì 14 gennaio 2011

Strange week

Siamo all'epilogo di una settimana strana, piena di tutto e di niente. un susseguirsi di giorni tanto diversi eppure ugualmente vivi, di una vita che cambiava colore ad ogni quadrato del calendario. Era da tempo che non mi capitava di annegare nei miei pensieri come in questo periodo, pensieri dolci, amari, tristi e felici. Ho la sensazione che l'intimismo che la monotonia ha provato a sotterrare in questi mesi sta scalciando e vuole tornare a galla. E io...non aspetto altro. Sono poche le cose di me di cui vado fiera...e questa è una di quelle.
Il suono dei passi sull'asfalto muto ha accompagnato la seconda parte di questa settimana con una cadenza dalla ripetitività snervante, eppure sempre diversa. ad ogni chilometro suoni gravi si alternano ad acuti assordanti. e passo dopo passo segnano la colonna sonora dei miei giorni. Correre al mattino mi illumina. Mi rende viva. Mi fa affrontare il mondo con un sorriso diverso . Gran bell'allenamento giovedi, sotto un sole tiepido e primaverile che avrei voluto tirarne giù dal cielo un pezzetto da mettere in tasca. Il passo è veloce, sin dal primo giro le gambe volano. Forse sono assetate, il riposo ha questo effetto. Rigenerante da un lato, e pure dall'altro :) Non riesco a fermarle, mi sta stretto il solito percorso e vado a caccia di nuove deviazioni, sprazzi di novità che non ti allontanano dalla via maestra ma che a lei ti riconducono più saggia. Affamata di strada, guardo fuori dai miei occhi e i chilometri non si sentono, la stanchezza c'è ma non si vede... per ora. Primi 4 km e il cuore ha il freno, sotto i 155 bpm con un ritmo sui 5'/km di tutto rispetto.
Una discreta salita rompe il fiato eppure l'anima, ma reagisco, a tratti spingo come non credevo possibile, e il cuore ringrazia continuando a salire... e a scendere, su e giù, giù e su ...e neppure me ne accorgo. tocco i 181 bpm e non accadeva da tanto. escalation di ritmo fino al 9 km .. 4,24'/km. Una furia. Impazzita. Dovestailfreno. Sta qui, al 10km, quando le gambe cominciano a mollare, la testa pure, l'orologio è avanti, troppo avanti. sono in ritardo, la riunione, mi aspettano. In questi 52' il senso di una giornata... Ci sono, per tutti...ma lasciate che prenda la mia rincorsa. E poi, sì, ci sto...posso anche varcare il tornello di uscita alle 20,45. Col buio fuori e la luce dentro.


Poi, però.. c'è chi la luce prova a spegnerla e, purtroppo, qualche volta ci riesce.
Thanks God, it's friday. Mi aspetto tanto da questa giornata, ma il risveglio non è energico .. Il pensiero delle tante cose da fare mi impedisce di uscire a correre al mattino, mi imprigiono nei pensieri, da sola, mi ingabbio, come al solito. persevero nell'errore e dachicazzolovogliopoi. Ore 8,10 e sono già alla scrivania. Le prime mail della giornata spedite da iPhone alle 7. Osceno, lo so, non ditelo a nessuno. Mi aspettavo una giornata dura, ma non cosi. Tuttimivoglionotuttimicercano. Incredibile. Il mondo si è ricordato di me oggi, forse troppo. Colleziono discussioni, scontri, litigi, amarezze, telefonate, squilli, mail... 60 secondi senza interruzioni? non ci arrivo. aiuto. La dice lunga il pranzo consumato davanti al pc. da incubo. mollo prima del previsto, ovviamente. è la mente che cede. mi hanno attaccato e sono caduta. bandiera bianca. vado a casa, voglio il mio silenzio. non mi cercate, non ci sono per nessuno. Sì, oggi faccio l'impiegato. Solo 9 ore (senza pausa :)). Guardo le strade fuori dal finestrino, sono buie, tristi e scure... ma mi dico che non voglio lasciare questa giornata morire cosi, o forse sono io che non voglio morire con lei. casa, relax, preparo la cena con una minuziosità da grande occasione, a ritmo lento, da musica new age. E'uno dei modi che ho per far sentire alla persona che amo che il mio tempo è tutto per lui, il tempo che sento mio e quello che ho bisogno di condividere. Ho bisogno di scrivere sulla sua lavagna che sono passata di qui, che a casa c'è qualcuno che lo aspetta, con ansia silenziosa e troppo spesso non manifesta. Sono passate le 20 ormai...questo è il brutto dell'inverno...mi sembra notte fonda lì fuori. Ho le scarpette ancora nello zaino, mi aspettano pazienti, per la nostra quotidiana passeggiata mano nella mano (anzi...piedi nei piedi!). Però mi sono saziata di solitudine in queste due ore di pace, come quando lasci la tavola dopo un pranzo che ti riempie senza gonfiarti. Cerco visi amici a cui trasmettere questo senso di pace, le scarpette non me ne vorranno se stasera usciamo in compagnia... e allora SPINNING! salite e discese immaginarie... perchè sì, è di immaginare che ho bisogno stasera. E fanculo a chi mi ha rovinato la giornata...resti pure illuso di averlo fatto.

mercoledì 12 gennaio 2011

Le voci di dentro

Stamane sveglia ore 6,30. Scatto felino giù da letto, occhi svegli come se non si fossero chiusi mai. mi aspetta una giornata frenetica, me ne accorgo dalla velocità con cui i pensieri mi frullano in testa in questi primi attimi di luce. Caffè in moka, e mentre viene su ... via alla prima lavatrice della giornata. Colazione con un orecchio al tg e la mente spostata di 10 minuti in avanti....pensa già alla prossima mossa. Colazione preparata per la dolce meta', solito appuntamento con la raccolta differenziata....oggi carta, cartone e rifiuti organici. Il tg5 crede che sia deficiente...mi ripete sempre le stesse cose mentre sgombro la mia migliore amica...la lavastoviglie :) Mi affanno a preparare in fretta la borsa da ingegnere e il mitico zaino da pseudoatleta. "Correrò stasera, direttamente dopo il lavoro", penso. Sono le 7,40 e mi pare di aver vissuto già mezza giornata. Strano uscire di casa senza preoccuparsi di fare rumore...stamane gli impegni hanno tirato presto giù dal letto anche il maritino. Buonagiornataamorecisentiamo...è tardi! Il tragitto in macchina è uno dei momenti più miei ormai. Ideale per canzoni,pensieri e telefonate. Arrivo in ufficio... ha inizio la giornata (?!)...concentrata e senza fiato fino a pranzo, pausalampo, scontrofrontale con uno dei boss, poi via, di nuovo in macchina, traffico di fuorigrotta, che bello. Riunione che sa di portogallo. Caffè (anzi camomilla!!) con la mia amichetta... in quello stesso bar in cui ho bevuto gran parte dei caffe' dei miei anni più belli. e non è finita. di nuovo a lavoro. Guardo l'orologio, le lancette hanno già oltrepassato il mezzo quadrante ma.. ce la posso ancora fare, penso. Ho i minuti contati. Tornerò a casa, passaggio lampo al super, cazzomancaildentifricio!, cucina, avviolacena, stendoipanni, mitrasformoinunraggiomissileconcircuitidimillevalvole ...e giù di corsa. Ma mi sono già stancata, al solo pensare! I neuroni protestano, le gambe rallentano. Le voci di dentro urlano. E pure quelle di fuori, quelle delle persone che ormai mi capiscono al volo. Stop, slow down..... Al rumore della chiave nella toppa segue una ventata di calore, quel calore di casa che a volte soffoca ma spesso ossigena. Voglia di casa, musica, cucina, relax. Voglia di aspettare. Di una doccia che duri più di 3 minuti. Forse è solo voglia di allenare mente e anima..perchè senza di loro ... neanche se sei Eddy Merckx!!!

Grrrr!!

Che rabbia.. sentire i pensieri e le parole pulsare dentro e non avere il tempo di buttarle giù.

martedì 11 gennaio 2011

Medio?

Ebbene sì, anche una runner scombinata come me prova a razionalizzare i suoi allenamenti. Oggi avrei avuto in in programma i primi dieci km di medio, seri, dopo questo mese di allenamenti poco brillanti. Il dolore all'anca è forte e la decisione di sfidarlo non è facile. Prima di venir via dall'ufficio ho messo la seconda pelle sopra la prima, sempre più pallida.. sono pronta per andare qualora la parte coraggiosa di me dovesse uscire vincitrice dalla lotta dei pensieri. testa o croce? testa... proviamo, l'anca mi ringrazierà o si romperà :)



Il cuore stenta a salire, i primi giri sono duri. L'anca brucia il fiato è corto. comincio a pensare che forse dovrei fermarmi, rallentare. Ma con uno scatto felino le gambe accelerano e piantano i pensieri, gli fanno ingoiare polvere.

Dal 6 giro in poi il cuore pompa bene, lo sento saltare in petto oltre i 163 bpm. Al decimo quasi gli dispiace rallentare, benzina ce n'è ma tempo purtroppo no. Rientro a casa strasudata e contenta. E l'anca ringrazia.

Inizio settimana

La cronoscalata ha avuto il suo bel seguito. E'Lunedì e l'irrigidimento è totale, le sensazioni spiacevoli...psicologiche più che fisiche. sebbene il mio grillo parlante (eheh ce l'ho solo io il grillo che parla via mail ed sms!) mi svilisca il pessimismo, la giornata non è delle migliori. dura e lunga a lavoro. non resisto con questa sensazione di infermità degli arti inferiori .... sai che ci vuole secondo me? una corsetta rigenerante.... o come dicono i professionisti del settore 40' CLR .)



L'aria e' sorprendentemente tiepida ed io ho troppo coperta come al solito. Senza la minima possibilità di obiezione, sono catapultata dalle gambe incazzate giù per la discesa... implorano pietà, poveracce! Pare che non sappiano che alla discesa segue sempre la (ri)salita...Ma fa nulla, salirò!

I postumi della cronoscalata

E' da ieri che lotto con un dolore sordo alla base delle anche. Alzarsi da una sedia mi fa più male del mignolino contro il letto di notte! I quattro salti di ieri sera hanno contribuito a scaricare il senso di gonfiore che l'acido lattico mi provoca alle gambe dopo uno sforzo intenso. Ma questo insistente fastidio permane, anzi si fa sentire amplificato ora che è rimasto solo. Speriamo passi presto... intanto mi (s)consolo con un'altra giornata mi lavoro matto e disperato aspettando il crepuscolo a cui ho deciso di riservare gli allenamenti, anca permettendo. Nulla a che vedere con l'alba, per carità!!, ma una "partenza a freddo" stamattina non mi avrebbe certamente aiutata...

domenica 9 gennaio 2011

La bocca della verità

Domenica estiva, sveglia con la sveglia visto il tardo rientro di ieri sera (tra l'altro dopo una di quelle serate che ti lasciano dentro il sapore dell'autenticità).
Colazione da uccellino, manca poco meno di un'ora alla partenza. Ansiosa di incontrare gli amici quanto preoccupata per il duro allenamento che ci aspetta...inutile pensarci, esco sorridente alla scoperta di cosa mi riserverà questa, altrettanto ridente, domenica di falso inverno.
Puntuali all'appuntamento una ventina di podisti, ognuno con in mente il suo ritmo. Nelle tasche ieri e negli occhi oggi e domani. Chi è più stanco, chi meno. Chi ha voglia di ridere, chi di tacere. Chi prende quest'uscita con lo spirito competitivo di sempre, chi -come me- con un po' di paura che il breve warm up ha contribuito a tenere un po' a bada.
.
Tranquilla attesa per i ritardatari all'insegna dei classici convenevoli, bacetti, ciaocomeva, daquantononcisivede, mipesanolegambe, mammachegiornata, vistochemazziatailnapoligiovedi, oggichesimangia, stasalitaetostaassai...fino a che, senza un vero sparo, si parte per la scalata.
Le mie gambe sono gonfie e pesanti, forse avrei dovuto forzare meno ieri ed evitare di vivere un sabato di 20 ore no-stop. Ad ogni modo, ora non mi tiro indietro e, con la preoccupazione intimamente nascosta sotto la maglietta arancio very cool, comincio a salire con cautela.
Il primo km è abbastanza liscio, ritmo molto tranquillo ed ancora si riesce a scambiare qualche chiacchiera. E' già qui che si comincia ad apprezzare il diverso stato di forma di ognuno di noi ma, in fondo, è per questo che adoro questo sport...è libertà pura, libertà di andare solo con le tue gambe, il tuo cuore, il tuo fiato, la tua sana (o meno sana) ostinazione.
Già al secondo km l'aumento di quota è significativo...77m con un strappo che, ahimè, mi spezza il fiato...e fu l'inizio della fine. Il cuore è salito di già, non riesco a spingere e le gambe bruciano. Ho il fiatone, cazzolosapevo.... l'altimetria è poco clemente e tratti per poter recuperare un po' sono un sogno lontano. Gli amici vanno, cominciano a staccarmi ma li tengo a vista. Ed è questa vista che mi dona tranquillità. La sofferenza non mi impedisce di rimanere stupita dello spendido panorama che segna il mio profilo sinistro. Al di là della mia linea esile, un cielo azzurro lascia vedere l'indescrivibile. Ed e' questa la mia acqua, il mio ristoro. La sofferenza si fa speranza e consapevolezza di non esserci su quelle gambe ardenti. Ma sono serena. Comincio a vedere i tanti amici colorati allontanarsi da me. Ho perso colei che era partita con me, e quelli che mi hanno accompagnato fino a qui prendono a tenere un ritmo che non è il mio. Ed è giusto che sia cosi. Tra il 3 ed il 4km uno stacco di oltre 40m di quota mi stronca. Mollo. Per la prima volta decido di andare al passo, alternare falcata e camminata svelta. Non riesco a respirare nè a recuperare. E'il cuore che batte come un tamburo e salta in petto. Eccola la crudele verità che solo una ripida salita può svelare senza pietà a chi, incauto, la sfida pur cosciente dei suoi limiti. Mi passano davanti due amici che, incoraggianti, mi dicono di non forzare e seguire il mio ritmo. E' tosta, mi dicono. Ed io annuisco. La serenità comincia a lasciare il posto alla rabbia, la rabbia contro quella me stessa che fa finta di ignorare i propri errori, ed in essi persevera caparbiamente. Solo ora mi riconosco. Solo ora mi vedo come allo specchio, come l'ipercriticismo che è solo e soltanto mio. Siamo al 5 km e le cose prendono a migliorare un pochino. Acciuffo una maglietta rossa che passeggia quasi sconosolata, e con lui su fino all'8 km, in una corsetta lenta alternata a pochi passi che un po'mi snerva, un po'mi incoraggia. Vedo la vetta. Dietro di me, solo pochi altri. Davanti gli altri che baldanzosi (oddio, non proprio :)) cominciano la discesa. Senza fermarmi ...inversione ad U e via verso la valle. I km percorsi sono 7,80... i pensieri messi in tasca 7,800.000. Il panorama ora è alla mia destra, fermo immobile. Mi sono miracolosamente ripresa alla vista di tutte quelle gambe, delle coppie di occhi sorridenti, delle mani che mi si tendono. I commenti degli amici, hofreddo, noncelafacciopiù, nontipreoccupareeradura, madonnahomessolaquinta, iononmisonomaifermata, iocelhofatta, nonhopresoiltempo, chimanca, noncifermiamo, attentialladiscesa, hanno aperto le autostrade della mente e ora non ho tempo per pensare alle bastarde gambe che mi fanno male. Ovviamente la discesa è più tranquilla, la faccio chiacchierando, ogni tanto accelero, cazzononportoilbustoavanti, spesso guardo giù.... Una lepre in bicicletta mi fa compagnia e mi dà tanti consigli, quelli che lui scherzosamente chiama "constatazioni amichevoli". Lui è uno che di esperienza ne ha da vendere, io una che ha solo da imparare... e dunque il connubio funziona. Perfettamente, fino a valle. Eccoci tutti qui, chi scappa e corre via ad onorare gli impegni familiari lasciati dormire dolcemente nelle case calde, chi si crogiola nelle chiacchiere di fine corsa, chi prosegue imperterrito. E' come se sentissi tutti i cuori battere, percepisco il silenzio sotto le voci. Cerco di autoconsolare la parte di me che ha un po'fallito la scalata rubando a loro un po'di serenità. La famosa via dei tre castagni mi ha sorpreso; ho fatto conoscenza con un impervio sentiero che ha messo a nudo carenze e debolezze ma che non ha potuto nulla contro la serenità che tante voci amiche mi hanno infuso. Era davide contro golia. E la prossima volta potrò guardarla negli occhi un po'più forte. L'esperienza mi accompagnerà quando gli altri saliranno più veloci. Soffrirò..forse meno, forse più ... ma la scalerò nel ricordo della sensazione di benessere che si prova una volta giunti a valle. E se mollerò anche solo un metro più su avrò vinto la mia gara.

E mentre mi estraneo in questo nugolo di pensieri, il gruppo si è sfoltito e siamo rimasti in pochi.. si chiacchiera, si ride si parla dituttounpo. Il paese ormai è sveglio, senti qualche macchina, ti squilla il cellulare e pensi che forse è ora di aggredire questa domenica piena di vita. Salutiebaci e mi rimetto in moto verso casa... pianopiano dolcedolce....

.....ansiosa di rovesciare sul tavolo tutti i pensieri che ho messo in tasca sulla via, sapendo che lì c'è qualcuno che li saprà ascoltare. Dopo averli vomitati tutti mi tuffo sotto una doccia calda che non lava via nulla, piuttosto incolla sulla pelle ogni attimo.
Le gambe sono affaticate ma il sole fuori chiama, di chiudersi in casa nonseneparlaproprio.... Devo loro una bella ripresa, e voglio dividere con l'altra parte di me questo sole a metà.
Passeggiando lentamente, tengo la sua mano. Compro il pane e mi godo il suo odore. Lasciamo che il passo ci guidi... per gli ultimi (quasi 4 km) di furto autorizzato...

Ho rubato a quest'oggi ma non chiamatemi ladra...ne esco più viva di ieri e più pronta a vivere domani.

sabato 8 gennaio 2011

Cappuccetto rosso

Il richiamo del bosco era troppo forte per poter andare ad allenarsi sulle solite salite cittadine, nonostante il sapore comunque bucolico dei miei dove.
Dopo i primi passi prendo con piacere a constatare che, effettivamente, gli elettrodi del mio cardio erano decisamente disidratati :) e oggi fanno molto bene il loro mestiere. Parto veloce, come se al posto del cappuccetto rosso (che veramente è rosa :)) avessi un pannello solare!
Al 3km sento ancora le gambe dure, sono al bivio tra il grigio asfalto e quella strada che porta nel bosco, ovviamente non c'è storia...oggi si va. E cominciano i 2 km di trail running che non facevo da un po'. Manto pesante e sento le gambe bruciare...altro che squat ;) Mi pento amaramente di aver portato il telefono con me (c'era un motivo)... costretta a un paio di soste da uno squillo che mai era quello che aspettavo, comincio ad imprecare silenziosamente e in aramaico. Il cuore scende ma poi risale che è una bellezza. Tutto liscio fino all'8 km dove arriva la crisi...cuore a meno di 170bpm e fiatone impressionante che neppure un fumatore da 2 pacchetti di malboro rosse al giorno :(. 500-600 mt di pura sofferenza per poi riprendersi al 9 km e non aver voglia di fermarsi neppure quando, scoccato l'11km, intravedo la scintillante mito rossa del mio adorato che è venuto a recuperare il suo cappuccetto rosso nei boschi della bassa irpinia :)

Mi concedo un po'di streching in sua compagnia..unica nota stonata il fumo della sua sigaretta e il mio abbigliamento invernale...oggi un pantaloncino ci sarebbe stato proprio bene! Me ne vado via (discretamente) contenta di questo allenamento "a sensazione" chiuso a poco meno di 5'/km... Stampata nel cervello l'immagine dei raggi di sole che trafiggono il cielo attraverso le chiome di alberi ridenti, e negli occhi riflesso il loro rimbalzo sulle foglie gialle cadute ormai da un pezzo.... perchè in fondo è pur sempre ancora inverno, sebbene oggi mi sia pure abbronzata!

venerdì 7 gennaio 2011

Dieci e non più dieci

Eh si, dopo la sgambettata di ieri un po'di sano scarico era quello che ci voleva. Al solito, dopo la mia sessione di lavoro mattutina infilo le mitiche LUNARGLIDE, un colpo di telefono alle gambe per vedere se rispondono, un'occhiata al cielo fantasticamente primaverile e via...
I primi 2 km da incubo, trascorsi con le gambe più o meno così
Tra l'altro, mi sorprende il beep inaspettato del mio GARMIN che mi dice fiero "rilevata fascia cardio"...ma come?? Se sto già soffrendo da un'eternità!! Bene, indagando un po' in giro credo che il problema sia dovuto alla mia dimenticanza di inumidire gli elettrodi della fascia
Scordiamoci quindi i picchi di 200 bpm e oltre che vedo sul mio bel grafichetto...gli ingegneri li chiamano outliers :)
L'allenamento di ieri era ancora tutto intrappolato nelle mie fibre per cui mi dico che forse è bene andare per un terzo giro facile...scelgo una leggera discesa e chiudo con un discreto 4,55.
Si comincia a ragionare adesso, gambe un po' più sciolte e clima tropicale mi permettono di continuare a girare a ritmi rigeneranti. Il cuore si è assestato e la mente pure. Gli occhi mi cadono negli occhi di un omino che corre le mie stesse strade a ritmo decisamente più pacato. Ha lo sguardo triste e il volto pallido. Ogni tanto lancia un fischio, come se volesse far sentire a qualcuno la sua presenza, come se volesse scacciare la solitudine che sprizza da quegli occhi stanchi. Dopo un paio di km a spremermi le meningi per trovare il senso di quella strana corsa ecco spuntare lontano un tenerissimo cucciolone bianco che ricorda Belle... anche se il padrone poco aveva di Sebastien :)
Allenamento sereno e rigenerante...senza strafare. 10 km e non più di 10 :)...

Finalmente un po'di ritmo!

Senza esitazione stamattina. Colazione rilassata, caffè con la mia nuova moka cristal very fashion (grazie befana mammina)...

....e poi giù per boschi e valli :).
Voglia di andare stamattina, sono stanca di sentirmi stanca. Mi chiedo dove sia finita la gazzella che volava a 4,30'/km fino a meno di un mese fa... Come quando sei nervoso e non vuoi sentire ragioni, vai vai senza pensare a nulla. I satelliti ancora dormono, un minutino per individuarli tutti e finalmente mi lascio seguire dal fedelissimo GPS...come se un elicottero mi accompagnasse per tutto il percorso monitorandomi a distanza. Non sento nulla se non il ritmo del mio respiro e il rumore dei miei passi. I primi 2 km ancora con quella sensazione di gambe di legno, sarà la pendenza...mi dico. A dispetto dei tempi da bradipo, le sensazioni mi lasciano ben sperare per il resto dell'allenamento. Una bella, lieve, discesa seguita da un po'di piano è quello che ci vuole per sciogliere i muscoli intrecciati...allora via per un terzo e quarto km a ritmi ragionevoli, orgogliosamente chiusi a 4,53 e 4,25 rispettivamente. Il 5 mi vede risalire, di tempo e di quota, le gambe girano e mi sento di nuovo io. Finalmente. Il 6 e 7 km sono quelli che mi portano giù, dove so che incontrerò gli amici podisti. Sono ansiosa di incrociare i loro sguardi e sentire i commenti di incitazione, scherzosi e sinceri. Ed eccoli lì, puntuali... alla fine di un tratto di 3 km su manto sterrato, per niente clemente con le mie gambine potentemente esili. I loro occhi mi rimettono il sorriso. Breve sosta per augurarsi "Buona befana", Cathy, Giuseppe, Carmine policeman e Johnny il poeta...loro come me hanno preferito marinare la gara. siamo quasi al 10km...e "mannaggia alla maestra" che da piccola non mi ha insegnato ad allacciarmi le scarpe come si deve..approfitto per rifarmi il classico doppio nodo. Ma "poi c'è, c'è che tanto benzina ce n'è"... ce n'è per altri 3 km sciolti, lenti, di rigenerazione, intorno ai 5,10'/km. Mi concedo un sorso d'acqua e un passaggio in macchina verso casa. Quasi quasi me ne pento. 13 km e qualche metro spicciolo ma avevo voglia, tanta voglia, di andare, andare, andare, ancora.

Allenamenti come questi mi fanno apprezzare la difficoltà dei percorsi su cui mi alleno quotidianamente....pieni di saliscendi e per niente banali. Mi fanno anche pensare che senza quegli sguardi amici non sarebbe stata la stessa, bella mattinata. Mi fanno apprezzare le mie amichette e la loro eccellente ammortizzazione che non cambierei per niente al mondo.

giovedì 6 gennaio 2011

L'avevo detto io...

... che avevo un conto in sospeso con le gambe smaniose. E succede il miracolo stamattina... ma un MIRACOLO non un miracolo... da cento punti mica da cinquanta!! Il mio dolce maritino si convince (ha un po'di fuso orario biologico) ad abbracciare l'aria umida di questa uggiosa mattinata e di andare a fare la sua corsetta ... e cosa vuoi di più dalla vita? Il LUCANO non mi piace! Adoro correre con lui, anche se con quel maledetto MP3 a tutto volume non mi ca..a neanche un briciolo :) Ne approfitto per allungarmi un po'...ho una vocina (che merita un lungo post ad-hoc) nella mente che mi dice sempre "non dimenticare gli allunghi"...e ok, obbedisco!

Ne vengono fuori 15*100mt con ritmo oscillante tra 3,39'/km e 4,39'/km.
C'è sempre la pendenza da considerare ma, ahimè, resta vero che i 100mt in 20-21'' sono - per ora - sbiadito ricordo... Fa nulla, l'importante è rimettersi in moto.
Grazie amore per la bella compagnia... e grazie al grande CARMINE che ti ha accompagnato per un po' mentre io zompettavo a destra e a manca.

Pillole di oziosi pensieri...

Mi verrebbe da fare il mio solito elenco, quella magica lista che un giorno sì e l'altro pure coraggiosamente prova a confezionare i miei pensieri in una manciata di "punto e a capo". C'è tuttavia un nonsocchè (con due c e l'accento sulla e) che rende quest'oggi troppo scivoloso, evanescente, impossibile da intrappolare in poche righe. E'come se i pensieri sfuggissero alle mani, alla testa, alla voce. Vagano disordinati per casa, sbattono contro i muri e rimabalzano contro i vetri appannati per poi tornare in me e nascondersi nelle gambe impigrite aspettando domani. Ormai vivono di aria aperta, naso gelido, fiato corto e cappellino rosa. Stentano a materializzarsi senza l'ora d'aria. Non me ne vogliano.... il guerriero oggi doveva riposare davvero.

mercoledì 5 gennaio 2011

In un ufficio di polizia giudiziaria...

...oggi ho letto questa frase
«Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui.» Ezra Pound.
E'incredibile come le cose ti si presentino dinanzi agli occhi nei luoghi e nei momenti in cui meno te l'aspetti. E' da ore che non riesco a smettere di pensare a quanta verità si nasconda in così poche parole. Grazie all'omino (simpaticissimo!!) che nel digitare il testo di un verbale con un solo ditino che volava sulla preistorica tastiera mi ha regalato il tempo di fissare lo sguardo su quella bella foto in bianco e nero...

Il riposo del guerriero

Credo di aver dimenticato il senso profondo dell'essere in ferie... "questa è malattia mentale e non esiste cura!". Lavoro, lavoro, lavoro... se le mail si pagassero sarei in banca rotta ormai da tempo. Notavo che la "A" della mia tastiera ha un bel fossetto al centro con tanto di carattere sbiadito...mmh, questa è soddisfazione! Dopo una fantastica avventura nei meandri di quel capolavoro architettonico del centro direzionale, i cui sotterranei ricordano i più tetri film di mafia americana, un sano quarto d'ora di shopping al vulcano - quello buono - rientro a casa infreddolita, nauseata dalla folla dei saldi e dalla fiumana che assaliva i fast food...e con almeno 20 mail da leggere. Tisana a tutta birra (aahahah), merendina, e via per un altro pomeriggio di duro lavoro (e sono sempre in ferie). Mi manca qualcosa per coronare cotanto indaffararsi... si, si, ...ci vuole un po' di riposo. Giacca nuova, regalo di natale della mia socia!, in tinta con le LUNAR TRAINER americane. Fascia e gps. C'è proprio tutto....andiamo a riposar!



9 km di belle sensazioni, come quando finalmente ricevi il regalo che aspettavi da tanto. I primi 500 metri sono passati a pensare che il tempo a chiedersi "se uscire o no" è sempre tempo sprecato!. Stasera non mi va il solito giro, e nemmeno di pensare a quale sarà il percorso di questa fredda tarda serata. Spengo il cervello e accendo le gambe e su via per un primo km ( e mezzo!) in discreta salita che spezza il fiato. Poi dx e sx, su e giù senza che neanche me ne accorga. Mi impongo solo la chiusura facile per evitare di avere gambe troppo stanche domani... poca pendenza e buona spinta mi accompagnano fino a casa. La casa dove entro sempre più carica di vita km dopo km.

martedì 4 gennaio 2011

Cuore caldo

Vento freddo e sibilante lì fuori, e il termometro segna 4°. Reduce dall'influenza e timorosa per le mie gambe ancora mollicce medito a lungo se uscire oppure no... La tentazione di un tè bollente al calduccio è forte, sì, ma la voglia di sentirsi come un tortino al cioccolato lo è ancor di più... Perchè, sì, allenarsi al freddo e al gelo mi fa sentire come uno di quei divini tortini che fuori sono freddini ma all'affondare del cucchiaino ti ustionano le papille gustative tanto sono caldi :).
Anche il mio mitico 310XT deve essersi ibernato visto che decide di scioperare per tutto il primo km. Gambe dure e fiato corto, mamma che pena! Passa il primo giro, poi il secondo, il terzo ...cerco di evitare tratti di salita ma la geografia dei miei luoghi non è proprio clemente. Al 4 km il cuore è già su e le gambe prendono a seguirlo. Via tranquilla fino al 9km per un po'di saliscendi... poi mi concedo un km facile per poi chiudere in salita fin sotto la mia amata casetta. Prendete il cucchiaino... dopo un'oretta di lenta cottura il tortino è bello e pronto :) gelido fuori e bollente dentro!
Sperando che domani vada meglio mi tengo attaccata ai miei allenamenti facili ancora un po'....

lunedì 3 gennaio 2011

Cominciamo bene

Mi perdoni il Sig. 2011 se non l'ho salutato degnamente il primo giorno.... ma una malefica e subdola influenza mi ha costretta, me tapina!, al riposo forzato.
E'dura la ripresa quanto tanta la voglia. Guardo fuori...il sole. Saggio l'aria...mite. Interrogo le gambe...ready! Si va...
Sorprendentemente facili i primi km, spinti dall'astinenza e dall'adrenalina intrappolata per troppi giorni nei miei, già piccoli, neuroni. Percorso facile, gambe sciolte, abbigliamento stranamente indovinato. Facciamo 30'...ripresa facile. Ma no, va... 40'... Uh guarda chi c'è... l'amico professore a cui non puoi negare la compagnia per un giretto da 2,5km..il classico. Ed eccoci con altri 11km in saccoccia. Brindisi di buon anno alla fine con tanto di crampetti al polpaccio... e benvenuto 2011!

Happy new year

Benvenuto 2011, e benvenuta me.
Benvenuta alla nuova voglia di vivere, alla lista dei buoni propositi.
Benvenute alle mie corse, quelle che da ieri portano hanno qualcosa di diverso nella data...e nello spirito.
Benvenuto a questo blog che, stradafacendo, le racconterà e mi racconterà.
Correndovivendo.....