lunedì 26 dicembre 2011

Natale in ritardo

E Natale dov'è? E' già andato, passato, devo essermelo fatto sfuggire. Non l'ho visto nè sentito, è passato sornione, ha salutato a bassa voce, mi ha sfiorato ed è scappato. L'ho cercato ieri sull'asfalto, per quei pochi ma lunghi km inzuppati di pioggia e ostacolati dal vento. Non c'era. Era dal resto del mondo, tra luci, suoni, colori, cibo a sbafo e panettoni. Era a farsi osannare dal popolo, può farlo solo una volta all'anno del resto. Per me, che lo cercavo nelle mie impronte, non aveva tempo. L'ho chiamato, una, dieci, cento volte. Non sentiva. Sordo. Ci ho riprovato stamane. Ho provato a dirgli che c'ero anche io, chiusa nei miei passi, al suono dei miei battiti e nel fiume dei miei pensieri. Inaspettatamente mi ha risposto e mi ha tenuto compagnia per 17 lunghi km, duri e ostacolati dal solito vento contro che ormai mi fa da lepre e che non spira mai a favore. L'ho assalito con la grinta che non sentivo da giorni, l'ho violentemente preso e fatto mio, ho preteso che mi ascoltasse, che mi raccontasse, che mi facesse capire che c'era, il Natale, anche per me. L' ho trovato su in collina, tra gli alberi divelti, il fondo inzuppato dalla pioggia, sulle cime imbiancate, nel rumore dei miei piedi sull'asfalto. L'ho trovato e ne ho goduto; era solo mio, l'ho messo nel taschino come in genere il miele. Era lui a dovermi dare energia. Era solo mio, parlava solo con me, per il mondo era già passato, quel mondo che era impegnato a preparare il prossimo pranzo, ad azionare la prossima giostra, nuovogironuovacorsa. Era stanco del trambusto,il Natale, come me. Era nauseato dal cibo, come me. Era pieno di domande, come me. Era ansioso di correre, come me. Era silenzioso, come me. Scusate il ritardo, ma oggi è Natale anche per me.

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