domenica 2 dicembre 2012

Immobilità in continuo movimento

Erano mesi che guardavo questa pagina con lo sguardo immobile più della sua digitale immobilità, senza la spinta di smuoverne le righe, darle movimento, anche solo cambiandone una virgola, mezza riga, un colore. Unica consolazione mi viene dal riguardarli questi mesi e capire, però, che di immobile hanno avuto ben poco; mesi di km e km macinati in ogni dove, ad ogni ora, giorno e notte, da sola o in compagnia, sorridendo o soffrendo. Mesi strapieni di me, di noi, di lavoro e famiglia. Mesi di crescita e scoperta, mesi di avventura, mesi di libri e musica, di sempre pochi viaggi, di qualche soddisfazione e tante delusioni.  Mesi di mamma e papà, di nipotini arrivati dal cielo, di matrimoni, funerali, separazioni, unioni. Mesi di maratone, dei milioni di passi battuti, di incitazioni negate e ricevute. Mesi di persone che mi sono entrate dentro senza lasciare traccia, altre che invece ci sono rimaste con mio onore, altre che fanno finta di non saperlo, altre a cui non l'ho mai detto. Mesi di persone che da me non riescono a uscire, mai. Mesi di amore che fa male da morire, anzi male da vivere. Mesi di amici perduti e altri trovati.  Mesi di cambiamento. Continuo. Vorticoso. Che ti fa venire il mal di testa. Che ti centrifuga come uno straccio nella lavatrice del sabato mattina. Che ti strizza, ti stende e ti ributta dentro, senza sosta. Mesi di vita da cui non so cosa aspettarmi, mesi di morti annunciate. Mesi di sbagli madornali a cui non so rimediare, nè so se lo saprò fare mai. Mesi di alti e bassi, picchi ed abissi, senza recupero, senza un tratto in pianura, come in quelle gare in cui ti manca il fiato e ti pare di morire...e aspetti una discesa per poter scrollare le braccia e dire forseemeglioserecuperounpo. Rallentaerespira. Prendifiatogabry. Ceancoratantasalita. Gestiscileenergie. Cisei. Ciseiquasi. Discesa. Larrivoinsalita. Ma lo vedi e lo agguanti. Hai tagliato il tuo nastro, hai rotto il silenzio, sei andata forte. C'è chi ti aspetta per abbracciarti laggiù. C'è chi aspetta che torni indietro per accompagnarlo in volata. E c'è pure chi va via senza salutare. Ma soprattutto ci sei tu, le gambe, le scarpe, la voglia di andare ovunque la vita abbia piazzato il prossimo arrivo. 


1 commento:

  1. Vedo con piacere che hai ripreso a scrivere su questo blog. Era da parecchio che mancavi.
    Finalmente il ritorno dei tuoi racconti colmi di sensazioni, emozioni, delusioni, sintesi di una vita vissuta intensamente.
    Forse è proprio vero che dovresti fare la scrittrice.

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